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Muslera: «Lazio, fai come l'Uruguay»

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NandoMuslera ne sa qualcosa. Il suo Uruguay al Mondiale doveva fare poca strada, e invece si è arreso solo in semifinale all'Olanda, a quel tiro di Van Bronckhorst che «se proprio devo prendere un gol, allora che siano tutti così, quasi impossibili da parare». Ma Muslera, anche nel corso della sua favolosa estate sudafricana, non ha mai tagliato il filo rosso che lo unisce alla società biancoceleste, forte di un rinnovo contrattuale arrivato ancora prima di Sudafrica 2010: «Sentivo spessissimo i miei compagni, Zarate, Kolarov, Ledesma. E soprattutto il preparatore Grigioni, specie dopo le partite, per sapere da lui come mi ero comportato». E poco importa se lo jabulani ha tirato qualche brutto scherzo anche a lui: «Ne ho portato uno a casa: giusto per prenderlo a pugnalate...». Adesso è tempo di pensare alla Lazio, di ricominciare una stagione dove sarà necessario «volare basso, non fare proclami, proprio come il mio Uruguay, e poi cercare di arrivare a grandi obiettivi, come la qualificazione alla Champions o all'Europa League». Per farlo gli ingredienti ci sono tutti: «A Fiuggi ho trovato un grande clima, la società ha ambizioni importanti e Zarate vuole riscattare la scorsa annata. Speriamo solo possa restare anche Ledesma, il mio compagno di stanza. Lui ha voglia di giocare ancora con questa maglia e sarebbe una grandissima cosa per la Lazio se rimanesse con noi». Car. Sol.

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