Segnali positivi ma c'è ancora tanto da fare

Parigi,disse una volta un regale personaggio, val bene una Messa: a riposo. Una filosofia che deve avere ispirato Claudio Ranieri, magari gli spettatori paganti nello stadio del festeggiato St. Germain avrebbero preferito vedere una squadra vera, non le seconde e terze linee schierate in giallorosso. Contro un avversario, il Bordeaux, in vantaggio di un mese sulla preparazione e, all'atto pratico, di undici titolari a uno, Cassetti, per altro centrale di difesa, dunque fuori ruolo. Nessun cambio fino alla fine, eppure la Roma Tre ha rimediato un largo pareggio, sue le migliori occasioni nel finale compreso un chiaro rigore negato, miracoloso il portiere Olimpa. La Roma Uno si vedrà questa sera, contro i padroni di casa del vecchio amico Ludovic Giuly, già un prodigio che ci sia voluto un rigore per battere una difesa con Loria, Antunes, Cicinho e una diga centrale formata da Barusso e Faty. Note incoraggianti per Lobont, per Guberti, per Okaka che ha propiziato il pari, per qualche spunto di Alessio Cerci. Ma Ranieri ha potuto trarre scarse indicazioni da questo impegno affrontato da un organico ancora appesantito dal ritiro. Avrebbero potuto offrirgliele le prove sul campo dei nuovi arrivati, invece Simplicio e Adriano sono rimasti a casa con i reduci del Mondiale. Chiaro che qualche segnale di allarme sia inevitabile per il problema muscolare che ha costretto al forfait l'Imperatore, impegnato in un lungo e faticoso recupero in questo avvio di stagione, in perenne conflittualità con la bilancia e con la capacità polmonare. Certo, è confortante vedere giocatori mai utilizzati, o sul piede di partenza, battersi con orgoglio e determinazione, ma le perplessità riguardano la fisionomia, non ancora definita, della formazione che dovrà contendere tra venti giorni la Supercoppa all'Inter e che rivendica ancora una volta il ruolo di prima rivale della favorita d'obbligo. Per ora, oltre ai parametri zero, è in arrivo Guillermo Burdisso dal Rosario Central, forse anche la segreta funzione di apripista per il fratello maggiore, dopo la pericolosa intrusione della Juve nella trattativa tra Pradè e Branca. Per gli acquisti mirati, i «buchi» da rappezzare nell'organico, ci vorrà paziente attesa, destinata ad allungarsi se il passaggio delle consegne al vertice societario non si concreterà in tempi apprezzabili.