Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Si riparte così

Esplora:
Campionato di calcio Serie A

  • a
  • a
  • a

Serata di gala modello hollywoodiano quella dei sorteggi dei calendari di Serie A, per i quali la Lega Calcio ha scomodato addirittura il palazzo della Borsa di Milano a Piazza Affari. Come da programma si parte il 28 agosto con l'anticipo (ancora da stabilire), poi prima giornata «vera» abbastanza soft e finale con un turno tutto serale in diretta il 22 maggio. Il criterio senza teste di serie e che evita i big match durante i turni infrasettimanali, ha partorito un avvio morbido del campionato con il primo big match alla quinta giornata tra Roma e Inter, le dominatrici dello scorso anno: sarà il 26 settembre all'Olimpico a ridosso dell'impegno Champions (ritorno 6 febbario). Moratti ha pronosticato i giallorossi come avversari anche nella prossima stagione. «Lo ringraziamo - dice il dt giallorosso Bruno Conti - siamo reduci da una stagione importante e convinti di ripeterci». La Roma partirà in casa contro la neo-promossa Cesena, più dura per la Lazio chiamata subito a un impegno vero a Genova contro la Sampdoria. «Una partenza impegnativa nelle prime quattro giornate - ha detto il tecnico laziale Reja - le insidie delle prime gare sono sempre particolari: abbiamo un inizio un po' in salita con Sampdoria, Fiorentina e Milan». Le due romane si sfideranno nel cuore del girone d'andata: il derby arriva alla decima, il 7 novembre, si replica il 13 marzo. Arriva alla sesta giornata (3 ottobre) il «derby d'Italia», Inter-Juventus. Il sorteggio avvenuto straordinariamente nella sede della Borsa a Milano non fa che aumentare la distanza con la Figc con Abete non invitato all'evento e lo «sgarbo» fatto al Coni per aver scelto il capoluogo meneghino e non Roma come di consueto. Non è un caso se al suo arrivo, tra i primi, il presidente della Lega calcio Maurizio Beretta è intervenuto sulla questione. «Abbiamo problemi di governance - spiega - nessun braccio di ferro o atto muscolare, ma il tentativo di risolvere i problemi che sono sul tappeto. Va fatta una riflessione perché il calcio di serie A, per organizzare tutti i propri fattori al meglio e garantire un prodotto importante ha bisogno di uno spazio di autonomia e autodeterminazione. Pensiamo - continua Beretta - che si debba andare a lavorare per il futuro in un'ottica di forte autodeterminazione delle componenti».

Dai blog