Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il sogno Real di Perez: la Roma

Nel fotomontaggio l'ad di Unicredit Profumo

  • a
  • a
  • a

Uno scenario appassionante si profila per il futuro della Roma. Alla porta del club giallorosso busserebbe nientemeno che Florentino Perez presidente della società più prestigiosa del mondo: il Real Madrid. Mentre Ranieri a Trigoria parte con l'ultima fase della preparazione estiva e i tifosi iniziano a fare le valigie per le vacanze dopo le «fatiche» di Riscone, c'è chi nella Capitale continua a lavorare a fari spenti per il futuro della società giallorossa. È l'advisor Rothschild che ha avuto da Unicredit, dopo la firma dell'accordo sul rientro del debito con la famiglia Sensi, il mandato irrevocabile alla cessione del club e che nelle scorse settimane ha già raccolto più di una mani. Dopo l'uscita di scena dell'imprenditore romano Angelini, l'attendismo al ribasso di Angelucci e le richieste di informazioni del Fondo Sovrano Saudita e di quello Aabar di Abu-Dhabi, ora tra i potenziali interlocutori ci sarebbe il numero uno del Real Madrid che avrebbe intravisto l'affare nell'operazione-Roma. Perez, presidente in carica dei Galacticos (termine da lui stresso coniato grazie ai campioni regalati al Real a suon di milioni), è uno che di affari se ne intende, così come di calcio: nonostante la recente contestazione della tifoseria madridista per l'assenza di un trofeo da circa tre anni. Spendere tutti quei soldi (è suo il colpo più costoso della storia del calcio con Cristiano Ronaldo comprato alla cifra record di 94 milioni di euro. Ma fu opera sua anche l'arrivo di Zidane nel 2001 per 150 miliardi di lire) e non vincere nulla è inaccettabile per l'esigentissimo pubblico del Real. Florentino, nonostante un mandato presidenziale che scade al termine della stagione 2012-13, ha di fatto in questa stagione la sua ultima chance di restare in sella senza contestazioni. È stato ancora lui, a costruire la famosa cittadella sportiva dei Galacticos: la Valdedebas attuale casa del Real Madrid e progetto molto simile, almeno nei concetti base, a quello che era nella testa dell'ultimo presidente giallorosso Franco Sensi. Difficile intuire sin da ora i dettagli di un'operazione molto complessa e che dovrà tener conto di molti paletti: uno su tutti la regola Uefa per la quale due squadre dello stesso proprietario non possono partecipare alla stessa competizione europea (vedi Champions ed Europa League). La vendita della Roma è in fase nascente, di studio, con Rothschild che sta acquisendo tutte le carte e i dettagli da fornire ai potenziali acquirenti. Altro fattore da valutare è quello relativo all'attuale presidenza del club giallorosso. Rosella Sensi è molto amica di Florentino e non c'è da escludere un mandato a gestire il club: ma anche qui siamo ancora alle idee. Perez, nonostante qualche sovraesposizione bancaria relativa agli ultimi acquisti, è un uomo dal patriomonio non indifferente (536° uomo più ricco del mondo secondo l'ultima classifica di Forbes: stimato in circa 1.9 bilioni di dollari), maggior azionista (13%) e presidente della ACS (un'impresa che si muove nell'edilizia a livello mondiale: è il gruppo più potente nel settore di tutta la Spagna), non è uomo che dovrebbe aver problemi a sborsare i 100/150 milioni necessari per acquistare la Roma. Bisogna solo capire come e, soprattutto in che tempi l'operazione sarebbe percorribile. Tra le righe del discorso intavolato con Rothschild, anche qualche dettaglio sul futuro del club, visto che Florentino potrebbe piazzare a Roma proprio quel Kakà (altro colpo del presidente chiamato dai tifosi madridisti «Re Mida» alla modica cifra di 67 milioni di euro) che potrebbe non avere spazio nel nuovo Real targato Mourinho. Una sinergia tra i due club che potrebbe far confluire nella nomenklatura giallorossa anche qualche dirigente, messo lì per vigilare sull'operato della gestione-Sensi. Fantasie, almeno per adesso, visto che rimane tutto un progetto scritto nell'aria, perché prima c'è da consultare le carte e trovare la strada giusta da percorrere per investire nella Roma. Le cordate romane latitano, gli arabi fanno capolino ma non sembrano ancora intezionati a fare passi decisivi per il futuro giallorosso e intanto la stagione è già iniziata con un mercato fatto, ancora una volta, di affari dell'ultima ora e parametri zero. I romanisti tornano a pensare al presente. Alla Supercoppa ormai alle porte, all'Inter di Benitez in cerca di conferme e ai ritorni di Juve e Milan. Sognando un futuro che potrebbe prospettare di nuovo una Roma formato Real... o meglio Galactica!

Dai blog