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Bianca e veloce

La tedesca Sailer vince i 100 metri agli Europei di Barcellona

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BARCELLONA - Ancora bianco il colore della pelle. Dopo Lemaitre, stavolta è quello della vincitrice dei 100 femminili agli europei di Barcellona: la tedesca Verena Sailer è salita sul gradino più alto del podio firmando il primato personale (11.10 vento -0.6) e precedendo le due francesi Mang (11.11) e Soumarè (11.18). Il bronzo dei 10.000 metri Daniele Meucci non ha avuto problemi a passare agevolmente lo scoglio delle batterie dei 5.000 e domani si giocherà le sue carte nella finale. Il pisano dell'esercito si è subito messo sulle tracce del britannico Thompson, l'uomo che martedì sera gli ha soffiato l'argento nella interminabile volata dei 10000 metri. Stavolta l'azzurro non ha sprecato energie chiudendo al terzo posto in 13:35.02. A vincere l'azero di origine etiope Ibrahimov, in 13:32.98, davanti ad uno dei favoritissimi, lo spagnolo (anche lui di nascita etiope) Alemayehu Bezabeh (13:34.44). Nella seconda batteria Stefano La Rosa, sesto al traguardo con il suo 13:38.71 è stato recuperato con i tempi (il migliore dei cinque ripescati) e quindi potrà dire la sua in finale. Un grande Giuseppe Gibilisco ha realizzato invece tutte le misure alla prima prova, da 5,50 ai 5,65 del disco verde, passando per 5,60. Brava anche la triplista Simona La Mantia che ha superato il turno di qualificazione mentre è rimasto al palo Fabrizio Donato, nono con 16,53 nella finale del triplo vinta dal britannico Phillips Idowu, campione del mondo in carica, con 17,81 metri, davanti al romeno Marian Oprea (17,51) e al francese Teddy Tamgho (17,45). Fabrizio Schembri è giunto ottavo atterrando a 16.73. Da segnalare infine che nella finale dell'alto il giovane Marco Fassinotti ha valicato alla prima prova 2,19, e alla seconda i 2,23 ma a quota 2,26 si è dovuto arrendere portando a casa un onorevole nono posto nella gara vinta dal russo Shustov con il mondiale stagionale eguagliato a 2,33, davanti al connazionale Ivan Ukhov, 2.31 mentre il bronzo è andato al britannico Bernard con 2,29, stessa misura dello svedese Thornblad, beffato per l'errore in più commesso a questa quota.

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