Risveglio azzurro
Inizia alla grande l'avventura dell'Italia ai campionati europei di Barcellona con l'argento di Alex Schwazer nella gara di apertura, la 20 km di marcia ed il bronzo inaspettato di Daniele Meucci nei 10.000 metri. Con il solito coraggio il marciatore altoatesino ha lanciato il cuore oltre l'ostacolo staccando ben presto tutti gli avversari, tranne il russo Emelyanov che nonostante la proposta di squalifica ha avuto la forza di passare ai 10 km in 40:14 e tirare dritto fino al traguardo in 1h20:18. L'azzurro è riuscito a chiudere in 1h20:38 mentre è finito al quinto posto il finanziere romano Giorgio Rubino (1h22:12). Dopo 45 minuti di gara condotta al vertice ha invece alzato bandiera bianca Ivano Brugnetti. (bronzo al portoghese Vieira in 1h20:49). Ma la buona notizia è che Schwazer può ora concentrarsi con grande determinazione alla 50 km in programma venerdì con partenza alle 7.35. In fondo è lui il campione olimpico in carica sulla distanza lunga e tutti a questo punto dovranno temerlo, recupero permettendo. «Sono abbastanza soddisfatto – le sue parole - non posso lamentarmi, sapevo che sarebbe stato difficile vincere, e così è stato. Ho provato all'inizio a far gara di testa, e peraltro su ritmi tutt'altro che impossibili, ma quando ho chiesto al russo di collaborare per staccare il gruppetto degli inseguitori, lui non ha accettato. A quel punto, ho scelto di farmi riassorbire, perché mi sembrava inutile star davanti a tirare senza risolvere la gara. Comunque ammetto che il giovane russo è stato bravo. Questa medaglia mi carica al punto giusto, ho tre giorni per recuperare, vedremo come ne uscirò, ma sono abbastanza ottimista, sono preparato a dovere». Contento anche Rubino: «Purtroppo non ne avevo più – ha detto il finanziere che ha saltato gran parte della preparazione invernale per un infortunio - Ho sofferto, ho tenuto fino in fondo, spendendo tutto quel che avevo a disposizione». Incredibile invece la finale dei 10.000 che solo al photofinish ha assegnato a Meucci il bronzo (28:27.33 il tempo dell'azzurro e del britannico Thompson, uno dei favoriti della vigilia per il suo 27:29.61 di quest'anno), mentre l'oro è andato all'altro britannico Farah. Il giovane studente pisano in ingegneria, gioiello della corsa di resistenza di casa nostra con la maglia dell'Esercito, non sta giustamente nella pelle: «Non me l'aspettavo – ha raccontato sorridendo – ma il mio allenatore mi aveva detto che tutta la stagione era finalizzata alla gara odierna e aveva ragione. La maratona di quest'inverno mi ha aiutato a soffrire, ora sono più consapevole delle mie possibilità». Bravissimo anche il molisano Andrea Lalli che ha completato l'opera con il settimo posto. Dalla pedana del triplo arrivano buone notizie: Fabrizio Schembri (16,96 vento +0.1), e Fabrizio Donato (16,88 +2.0) sono in finale mentre Daniele Greco è out con 16,51. Nell'alto Marco Fassinotti con un bel 2.26 all'esordio assoluto in maglia azzurra, si è assicurato l'accesso alla finale continentale mentre la Reina e la Cusma non hanno passato il turno negli 800. Infine Chiara Rosa è giunta 13esima nella finale del peso (17.49).