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Rai, addio alla moviola Arriva la Cassazione

Totti parla con l'arbitro Damato in Roma Sampdoria

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Spiegare il calcio attraverso la tecnica e la tattica e non con polemiche buone solo a tirare fuori al tifoso il peggio di sè. È questa la filosofia che ha portato il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, a dire basta alla moviola come annunciato dal presidente della Rai, Paolo Garimberti. "Ma noi - spiega De Paoli - non ignoreremo i fatti: tanto che è in arrivo un accordo in esclusiva con l'Associazione italiana arbitri per istituire la Cassazione, un organismo che analizzerà e spiegherà, regolamento alla mano, tre casi controversi per turno di campionato individuati da noi della Rai". De Paoli per altro, non ha voluto ufficializzare l'avvicendamento nel ruolo di telecronista della nazionale tra Marco Civoli e Bruno Gentili, ma l'operazione sembra varata tanto che a questo proposito è in programma per mercoledì l'incontro di prammatica con il cdr di Raisport. 90° MINUTO SI RINNOVA - "La nostra missione da quest'anno - ha spiegato ancora De Paoli - è quella di leggere il calcio in maniera diversa rispetto al passato. Più tecnica e tattica, certo. Ma anche valutazioni secondo parametri scientifico-statistici delle prestazioni dei calciatori. Cercheremmo poi di chiarire perchè si gioca con un modulo e come cambiano le cose in corso di partita, in questo senso ci sarà utile Adriano Bacconi". Il direttore di Rai Sport non è entrato nel dettaglio di altri cambiamenti sul piano della copertura degli eventi, ma ha ammesso di avere in animo un ricambio degli inviati sulla nazionale di calcio ("come si è chiuso il ciclo di Lippi, così ci saranno modifiche nella squadra Rai: senza bocciature, però, e solo in prospettiva ringiovanimento"). E ha infine annunciato un'altra novità nell'impostazione dei servizi di "90° Minuto", la trasmissione della domenica pomeriggio: "Non ci sarà più un giornalista fuori campo che commenta le immagini in un servizio "chiuso", ma una telecronaca dalla quale verranno estrapolate le azioni migliori, in una sorta di differita sintetizzata. Questo per privilegiare la cronaca e l'emozione sul commento".  COLLINA: FINE DELLE POLEMICHE - Dunque, l'era della moviola in Rai è finita. Il primo a mandare i complimenti al direttore della svolta, Eugenio De Paoli, è stato Pierluigi Collina. Una vita sotto la lente d'ingrandimento del ralenty, l'attuale commissario arbitrale Uefa si è rallegrato per "il ritorno al piacere di sentire parlare di calcio". "È fondamentale che uno strumento come la tv contribuisca a fare cultura calcistica. Il concetto della Cassazione mista Aia-Rai, ovvero una chiarificazione sulle interpretazioni regolamentari, è importante per quello che può significare non solo in serie A ma anche tra i ragazzini. Uno strumento così di penetrazione come la tv puè essere determinante - rileva ancora Collina -  lo scopo non deve essere quello di evitare di parlare di arbitri, ma di evitare la ricerca spasmodica (magari attraverso una microtelecamera) dell'episodio da rilevare per fare polemica. In ogni gara si cercano 4-5 episodi, questo non avviene in nessun altro paese oltre all'Italia. E da responsabile della commissione arbitrale dell'Uefa mi fa piacere che anche nel nostro Paese ci si sia resi conto della stortura di questo stato di cose". AIA: BASTA CHIACCHIERE DA BAR SPORT - Anche l'Associazione italiana arbitri plaude alla decisione della Rai. Gli episodi contestati saranno selezionati ed esaminati in chiave didattica con l'aiuto di rappresentanti dell'Aia. "Si parlerà di regolamento e di cultura del calcio - si legge in un comunicato del presidente degli arbitri Marcello Nicchi - Questo lascerà spazio alla visione di gesti tecnici e atletici, abbandonando così le polemiche che scaturivano da commenti e dibattiti da bar sport attorno alla moviola, deleteri per la crescita dei nostri arbitri e dei giovani calciatori. L'Aia - conclude la nota - si rende disponibile a dare il proprio contributo alla rivoluzionaria iniziativa culturale".   ZAMPARINI: MA È UN DETERRENTE PER GLI ARBITRI - Una voce fuori dal coro è quella del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. "A me non frega niente della moviola - ha commentato il patron dei rosanero - ma se la Rai ha detto basta, farà la felicità della concorrenza". "Tutti sappiamo - ha aggiunto il presidente, che in passato ha spesso criticato episodi da moviola - che guardare un'immagine rallentata non è la stessa cosa che vederla in diretta, e dunque non ce la prendiamo con gli arbitri. Ma per loro la moviola è un deterrente, un modo per fare meglio in campo ed evitare, com'è accaduto in Champions nella partita Bayern-Fiorentina, che arbitro e guardalinee non si siano accorti di un clamoroso fuorigioco". "In ogni caso - conclude Zamparini - è molto meglio vedere in televisione la moviola, piuttosto che le facce dei politici che riempiono lo schermo ogni sera".  

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