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L'atleta azzurro Andrew Howe

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Parte oggi a Barcellona la 20esima edizione dei campionati europei, una occasione di riscatto per l'atletica del vecchio continente che cerca di risalire la china nel competitivo palcoscenico mondiale. Sei giorni di gare, diverse con elevati contenuti tecnici offerti da rappresentanti di 50 Paesi per oltre 1600 atleti. E c'è pure un'Italia desiderosa di confermare quanto di buona ha fatto nella rassegna continentale al coperto di Torino 2009 anche se parlare di medaglie per ora è un argomento delicato. «Preferisco non sbilanciarmi – ha precisato il direttore tecnico Francesco Uguagliati nella tradizionale conferenza di apertura – posso solo dire che la squadra è compatta e cercherà di ben figurare». Un cauto ottimismo lo aveva espresso anche il presidente federale Franco Arese in un incontro con la stampa italiana organizzato domenica sera, a dimostrazione del fatto che si è lavorato bene ed a questo punto è il campo che deve dare le risposte. Tra i pochi campioni in carica impegnati a difendere il titolo di Goteborg 2006, ci sono Stefano Baldini, che a 39 anni e dodici dopo il primo trionfo a Budapest nel 1998, rincorre l'obiettivo del tris europeo nella maratona mentre Andrew Howe, regnante nel salto in lungo non vorrebbe assolutamente abdicare. Si riparte dalle tre medaglie conquistate quattro anni fa in Svezia ma qualcuno sogna un bottino più cospicuo fondando magari le speranze sulla marcia che stamattina calerà i suoi assi nella 20km. Oltre al campione olimpico Alex Schwazer c'è un grintoso Ivano Brugnetti che sembra essere rinato dopo una pausa di riflessione ed un imprevedibile Giorgio Rubino, reduce da un infortunio, ma non per questo meno competitivo.   «E' chiaro che in gara sono tutti avversari – le parole di Brugnetti, oro olimpico ad Atene 2004 – e quindi ognuno imposterà la sua tattica. Schwazer? Per favore non ditemi che è lento, ha dimostrato che anche nei 5km è un atleta molto competitivo». In pedana, tra gli altri, anche Nicola Vizzoni per le qualificazioni del martello ed il terzetto composto da Donato, Schembri e Greco nel triplo. Se ci fosse il premio per la più determinata, certamente Elisa Cusma lo avrebbe già vinto. Reduce da una bella prova a Montecarlo dove ha corso gli 800 sotto i due minuti, non è per niente contenta di correre direttamente la semifinale, nel senso che la batteria, anche se a mezzogiorno, non avrebbe rappresentato un grosso ostacolo, tanto «quando stai bene, stai bene».   Esordio per Libania Grenot nei 400 con Lalli e Meucci che saggeranno le potenzialità del mezzofondo continentale in un diecimila che si annuncia molto competitivo. Stasera inizierà anche l'avventura dei velocisti impegnati nei 100: lo scontro tra il britannico Chambers e il francese bianco Lemaitre è annunciato in tutte le salse ma Collio, Cerutti e Di Gregorio non staranno certo a guardare, in attesa della staffetta che potrebbe consacrare gli azzurri nel gotha continentale. Intanto ieri si è alzato il sipario su Casa Italia Atletica con l'inaugurazione di una mostra di pittura dell'ex azzurro Raffaello Ducceschi ed una degustazione di prodotti tipici italiani.

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