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Uso politico dei replay contro la Ferrari

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Poichéil regista è lo stesso in tutte le corse e prende ordini soltanto da Bernie Ecclestone, le clamorose disparità di trattamento verificatesi di recente non possono non essere messe in relazione con la battaglia commerciale in atto fra la Fota ispirata dal presidente della Ferrari Montezemolo e la Foa del vecchio Bernie. Ieri si è toccato davvero il fondo, perché le scelte del regista - registrazioni radio e dimostrazione telemetrica del fatto che per farsi sorpassare Massa non accelerato come avrebbe dovuto - sono state fulminee e chiaramente tendenti a dimostrare che la Ferrari aveva violato il regolamento. 2) Perché Vettel non è stato punito per la manovra con la quale ha messo a repentaglio la vita di Alonso al momento della partenza, spingendolo contro il muretto dei box? Tecnicamente perché il regolamento consente ai piloti di difendere la posizione con un cambio di traiettoria (non si può, invece, zigzagare) e la mossa di Vettel non ha violato questa regola. Però c'erano sicuramente gli estremi per giudicare «pericolosa» la sua violenta azione e punirlo. Solo che Vettel è tedesco e si era in un GP di Germania già orbo del binomio Mercedes-Schumacher. E poi la vittima era la Ferrari, ormai trattata dal potere sportivo come un nemico da abbattere. 3) La partenza di Massa è stata eccezionale? No. Felipe è stato favorito dal fatto che Vettel, ancora una volta scattato male e preoccupato solo di Alonso, gli ha lasciato davanti pista assolutamente libera, frenando allo stesso tempo lo scatto dell'altra Ferrari. Senza la scorrettezza di Vettel, Alonso sarebbe stato lui in testa alla prima curva, a ulteriore conferma che l'ordine di farlo vincere non ha rappresentato un'ingiustizia sportiva, anzi». Gia. Bac.

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