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Giovanni Massini Quindici anni fa, la Sharan entrava a vele spiegate in un succoso spicchietto di mercato, quello delle Mpv, delle monovolume capienti ed a prova di famiglia con cane.

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Orala Volkswagen prova a resettare il mercato e scende in campo con una Sharan totalmente rinnovata: più lunga di 22 cm (4.854 m), più larga di 9 cm (1,902 m), ma più magra di circa 30 kg e disponibile in configurazione a 5, 6 e 7 posti. Ai vertici il vano di carico, capace di: 300 litri con sette passeggeri a bordo (711 abbattendo la terza fila); 885 litri per la versione a 5 posti con tutti i sedili in uso, 2.430 litri abbattendo la seconda fila e 2.800 litri eliminando anche il posto passeggero (praticamente c'entra comodamente una lavatrice). Nel caso della versione a 7 posti: la terza fila di sedili è realmente abitabile anche da adulti, è accessibile senza contorsionismi circensi e, grazie ad un meccanismo battezzato "EasyFold", in caso serva spazio di carico, scompare automaticamente in un apposito alloggiamento (non c'è bisogno di stare a smontare manualmente). Altra novità interessante: le due portiere posteriori scorrevoli, disponibili come optional con apertura elettrica, dotata ovviamente di sicura. La piattaforma deriva da quella della Passat, da cui eredita uno schema a quattro ruote indipendenti: avantreno di tipo McPherson e retrotreno multilink. Il look, che vede lo zampino di una vecchia conoscenza come Walter de Silva, è giovane e poco pesante. Tre i motori previsti per il mercato Italia, due turbodiesel ed un solo benzina, tutti dotati del pacchetto "BlueMotion Technology", comprensivo di dispositivo start/stop e di sistema di recupero dell'energia (in fase di rallentamento e franata, aumenta la tensione dell'alternatore ed arriva una ricarica supplementare alla batteria). La versione baricentrica, per il nostro mercato, è rappresentata sicuramente dal turbodiesel di 2.0 litri da 140 Cv e 320 Nm di coppia massima a 1750 giri, disponibile da gennaio prossimo con un ottimo automatico a doppia frizione Dsg. Al volante, questa accoppiata motorizzazione cambio consente una gestione del mezzo improntata sul massimo comfort. Anche se c'è l'opzione sequenziale, con comandi al volante, basta selezionare la modalità "sport automatica" e si va via alla grande. Per chi desidera un po' di pepe in più, c'è il turbodiesel (sempre 4 cilindri 2.0 litri) da 170 Cv, con coppia massima di 350 Nm, sempre a 1750 giri. Il 1.4 benzina Tsi twincharger, sovralimentato tramite compressore volumetrico per i bassi regimi e turbo per gli alti, nonostante la cubatura ridotta, eroga 150 Cv, con una discreta coppia di 240 Nm, sempre a 1750 giri. Interessantissimo l'optional del sistema di parcheggio automatico, veramente a prova di pigro: basta selezionare il tipo di parcheggio da ricercare ( a spina o in fila) e procedere lentamente, il sistema individua gli spazi disponibili, con una tolleranza di 25 cm per lato ed aziona lo sterzo, il guidatore deve solo accelerare e frenare, seguendo le indicazioni. Per il prossimo anno è prevista una versione a trazione integrale, motorizzata con il turbodiesel da 140 Cv. I prezzi vanno da 30.150 a 39.250 euro.

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