Schleck si arrende
Alla fine è giusto così. È giusto che se Alberto Contador non ha trovato avversari in grado di mettere in discussione il suo ruolo di uomo-faro del Tour, la maglia gialla se la porti a casa lui: sarebbe (sarà) la terza della sua ancor fresca carriera, per un totale, domenica sera, di cinque grandi giri vinti consecutivamente (ai quasi tre Tour vanno sommati un Giro e una Vuelta). E dire che il terreno per terremotare più volte la corsa non mancava: nel percorso della Grande Boucle 2010 c'erano molte tappe in cui provare ad attaccare. E invece ha trionfato l'attendismo, e Contador s'è visto portare in carrozza fino alla fine delle grandi montagne e in vista della crono con cui domani dovrà dare la mazzata conclusiva. Anche in quella che era considerata la tappa regina del Tour, quella di ieri, con l'arrivo al Tourmalet, l'esito è stato abbastanza inferiore alle premesse. Solo Carlos Sastre, peraltro abbondantemente fuori classifica, ha tentato un assalto all'arma bianca, partendo prima del primo dei tre colli pirenaici di giornata (Marie-Blanque e Soulor, poi ovviamente il Tourmalet). Lo spagnolo ha tentato di ricongiungersi a una fuga di sette uomini partiti al secondo chilometro, ma non ci è riuscito, restando a bagnomaria fino ai piedi della scalata conclusiva, quando è stato ripreso dai migliori. La Saxo Bank di Schleck, a quel punto, era già da qualche km davanti. Chiaro l'intento di tenere un buon ritmo per preparare l'attacco di Andy, che avrebbe dovuto impegnarsi per cancellare gli 8" che lo separavano da Contador per mettere quanto più fieno possibile in cascina (sempre per il discorso della crono, che favorirà Alberto). Ai 10 km il lussemburghese è effettivamente partito: e solo Contador è stato in grado di tenerlo. Ripreso agli 8,5 km l'ultimo superstite tra i fuggitivi del mattino (Kolobnev), i due hanno proceduto insieme fino al traguardo: più volte Schleck ha provato ad aumentare il ritmo, ma sempre Contador è stato bravo a reagire; e addirittura, a poco meno di 4 km dalla vetta, è stato proprio lo spagnolo a proporre un contropiede velenoso, a sua volta rintuzzato da Andy. Al traguardo Contador ha smesso di pedalare lasciando la vittoria di tappa a uno Schleck che già si era imposto sulle Alpi, ad Avoriaz. Alle loro spalle, alla spicciolata (tra 1' e 2' di ritardo), Rodríguez, Hesjedal, Sánchez (che era caduto a inizio tappa), Menchov, Gesink, Horner e Van den Broeck. Primo italiano Cunego, undicesimo a 3'. Oggi a Bordeaux di scena i velocisti; domani la crono decisiva: Contador (8" su Schleck in classifica, 3'32" su Sánchez, 3'53" su Menchov) sta già fremendo.