Mexes resta in giallorosso

Il ritiro dei brasiliani, di Totti e dei francesi. A Menez e Mexes sono bastati pochi giorni di lavoro a Riscone per tornare al centro del progetto-Roma. Il primo coccolato da Ranieri, il difensore unico punto fermo di una difesa che sembra un cantiere. «Mexes sarà la rivelazione», ha scommesso il capitano che da qualche anno lo considera un «fratello» come De Rossi (e come era Aquilani). È stato Ranieri a chiedere ai dirigenti di confermare il centrale di Tolosa per la prossima stagione, nonostante il contratto in scadenza tra un anno e il rischio concreto di perderlo a parametro zero. Ma la Roma non può permettersi di venderlo subito visto che il ritorno di Burdisso non è ancora una certezza. L'Inter, tra l'altro, si è irrigidita ulteriormente dopo le parole di Totti sugli «scudetti rubati» (anche il procuratore federale Palazzi si è attivato) e dai piani alti del club nerazzurro è stato ordinato a Branca di rispondere. «Sappiamo cosa vogliamo ma ora - ha spiegato il procuratore di Burdisso, Hidalgo - tocca alle società comunicarci la decisione». Insomma ci sarà da penare prima di riaccogliere l'argentino a Trigoria, nel frattempo Ranieri sta lavorando sodo sulla testa di Mexes. «Se l'Inter chiede troppo per Burdisso, mi va benissimo Philippe» ha detto il tecnico ai dirigenti. E il francese rema dalla stessa parte: vuole tornare a sentirsi un titolare della Roma. Per il rinnovo di contratto non c'è fretta, se ne riparlerà a stagione già iniziata. Conviene a tutti. A Mexes, che preferisce mettersi seduto a trattare con maggiore forza contrattuale e quindi non più da riserva. E alla società, che può aspettare l'arrivo di una nuova proprietà per sistemare le questioni più delicate sul futuro. Con Mexes è stato comunque già avviato un discorso per un prolungamento fino al 2015. Il giocatore resterebbe volentieri e ha rifiutato a priori le avance della Juventus. «Non ci andrò mai» ha giurato appena messo piede a Riscone. Ai dirigenti, in privato, aveva già spiegato che lascerebbe la Roma solo per i club più importanti del mondo. Vale a dire Real Madrid, Barcellona o una big della Premier League. Wenger lo vorrebbe all'Arsenal, Ancelotti a Londra. Dovranno mettersi in fila e aspettare.