Scippo Contador
Che dopo un bel po' di salite e tanto attendismo il Tour debba vivere l'atteso sussulto solo a causa di un problema meccanico, parrebbe alquanto paradossale. Lo sarebbe se non sapessimo che i corridori in lotta per la vittoria della Grande Boucle difettano un po' di personalità. Non è gente che lancerebbe il cuore oltre l'ostacolo, ma del resto la nostra visione del ciclismo è viziata dall'aver potuto godere delle azioni di Pantani in salita, e quindi come fai a trovare un corridore anche solo avvicinabile a quel modello? Il ciclismo degli scattini e del marcamento asfissiante tra i big stava per partorire ieri un'altra tappa deludente. Dieci uomini in fuga con 10' di vantaggio (i migliori: Ballan, Voeckler e Ivanov), poi il lavoro della Saxo Bank sul Port de Balès (salita più dura della giornata, dalla sua vetta al traguardo 22 km di discesa) e il margine dagli attaccanti dimezzato. E lì, quando ci si aspettava battaglia tra i grandi della classifica, gli unici movimenti sono stati quelli del gruppo dei fuggitivi, in cui a 30 km dal traguardo (8 dalla vetta) Voeckler ha staccato tutti e se n'è andato da solo. Il primo attesissimo squillo da parte di un uomo di classifica è arrivato più su, a 4 km dalla vetta: Schleck ha provato un allungo a cui però hanno risposto tutti i più forti: Contador, Samuel Sánchez, Menchov e Van den Broeck. Non Ivan Basso, che si apprestava a vivere un'altra giornata difficile. Siccome non è riuscito a fare il vuoto, Andy non ha dato seguito all'azione e da dietro sono rientrati quasi tutti quelli che si erano appena staccati (Gesink, Luis León Sánchez Joaquím Rodríguez, Leipheimer, Hesjedal, Gadret, Vinokourov). Tutto da rifare. Il tempo di rifiatare ed ecco che a 2 km dalla vetta la maglia gialla ha riprovato ad andarsene, stavolta con più convinzione. Il problema è che la bici, forse poco abituata a strappi così improvvisi, ha reagito male all'azione di Schleck: e dopo appena 50 metri di scatto, la catena è saltata, appiedando Andy. Al Contador un po' sbiadito di questi tempi non è parso vero: avventatosi sulla preda e scattato a sua volta, il madrileno ha fatto gruppetto con Samuel Sánchez e Menchov, e con loro ha scollinato (a 4'30" da un Voeckler gagliardissimo), precedendo di 15" uno Schleck che provava a recuperare il mezzo minuto abbondante perso per la catena. Ma in discesa Contador ha approfittato di un Sánchez (grande specialista) a disegnare le traiettorie, mentre Andy ha dovuto far tutto da sé. E così, mentre Voeckler, in maglia di campione nazionale francese, andava a vincere la tappa, il vantaggio di Alberto (fischiato dal pubblico all'arrivo) su Schleck cresceva secondo dopo secondo: fino a 39", margine che ha garantito allo spagnolo la maglia gialla per soli 8" sul rivale. Sánchez e Menchov, inseparabili, sono sempre terzo e quarto, a 2' e a 2'13" da Contador, e la lotta è ormai ristretta ai primi 4 della classifica. Basso ne è fuori, 14esimo a 9'15" dal primo. Oggi, Bagnères de Luchon-Pau, le salite (Peyresourde, Aspin, Tourmalet, Aubisque) sono tutte nella prima parte: il terreno è ideale per attacchi fantasiosi e imboscate decisive. Se Schleck ha voglia di provarci, può ancora vincere questo Tour.