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"Roten Sau", l'idioma è difficilmente traducibile, ma suona più o meno come "maiale rosso".

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Ilreparto AMG balzò agli onori della cronaca nel 1971, vincendo una 24 Ore di Spa con una normalissima (si fa per dire) 300 Sl 4 sportelli, per l'appunto di colore rosso, preparata con un 6.8 litri da 398 Cv, che venne spiritosamente etichettata con questo nomignolo, per la sua mole non proprio felina. Questa gloriosa antenata era presente a Misano, dove la Mercedes AMG ha tolto i veli ad una delle sue ultime creature, in versione da pista: la SLS GT3. L'auto è stata progettata nel rispetto dei regolamenti Fia, per poter partecipare a tutte le competizioni "GT3", tra cui la famosa 24 Ore di Spa-Francorchamps (Belgio) ed ovviamente il Nurburgring (le prime consegne sono previste per il prossimo anno). L'elaborazione è stata portata avanti dal marchio di Affalterbach, in collaborazione con la Haw AG, che si occupa del team Motorsport del Dtm. La SLS AMG GT3 è ancora più bassa dell'originale, estremizzata da grossi spoiler (il posteriore è regolabile) e dai parafanghi maggiorati. Il sottoscocca è completamente piatto, con diffusore posteriore. Il motore ricalca lo schema di quello di serie: V8 AMG di 6.3 litri, già con carter a secco, ma le prestazioni sono regolate in base al protocollo Fia. Il principio è quello del "Balance of Performance", che si traduce in una posizione il più paritetica possibile, tra tutti i partecipanti. Non si tratta di un'operazione così semplice, in quanto i parametri da valutare sono molteplici (potenza, coppia, peso, ecc), che verrà conclusa solo a fine anno. Molle, ammortizzatori, altezza da terra e barre stabilizzatrici, sono regolabili, al fine di tarare l'auto per ogni circuito. Gio.Mas.

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