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Ranieri abolisce il metodo Spalletti

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dall'inviato RISCONE Tanto pallone, poca corsa. Ranieri rompe gli schemi e rivoluziona i metodi di lavoro. Nei primi due giorni di ritiro la differenza rispetto a Spalletti è saltata subito agli occhi. Le sedute sono due ma durano meno. Si lavora poco o nulla sul fondo, aboliti i test (Conconi e similari) e spariscono i cardiofrequenzimetri con cui lo scorso anno veniva monitorato il battito dei giocatori in tempo reale. Negli allenamenti c'è un uso costante del pallone che invece con il tecnico toscano «appariva» soltanto nelle sedute pomeridiane. Diminuiti anche i carichi in palestra. I giocatori sono felici e sollevati: l'anno scorso a fine giornata tornavano in albergo distrutti. Ma c'è qualcuno dentro la Roma che è stupito dalle idee di Ranieri e il suo staff. A spiegare la filosofia di lavoro è stato il preparatore atletico Riccardo Capanna. «Il calcio sta cambiando e la preparazione ovviamente deve essere in linea. Facciamo allenamenti - dice Capanna a Roma Channel - con variazioni di ritmo continue e molto meno fondo rispetto al passato. Così possiamo seguire il potenziamento atletico e muscolare di ogni singolo senza che subisca stress. Ecco perchè sin dal primo giorno lavoriamo con il pallone: il giocatore durante la preparazione deve anche divertirsi». Un modo di lavorare per molti versi simile a quello di Mourinho. Il clima non sta aiutando la squadra. Si passa dalle temperature altissime della mattina ai temporali del pomeriggio. «Ci manca il fresco, sembra di stare a Trigoria», ha scherzato Totti. Caldo a parte, il capitano è il più rilassato e sorridente nel gruppo. Si sente bene e ha una battuta per tutti. «Dobbiamo fare meglio dello scorso anno». In una parola: vincere. Ranieri è più teso. Il lavoro in ritiro lo soddisfa, il mercato e l'incertezza sulla società decisamente meno. Ieri qualche segnale di insofferenza: non ha voluto parlare con i giornalisti dopo poche battute («ci sono tutti i presupposti per fare bene durante il campionato») e lo scambio di regali con il sindaco di Brunico, creando un po' di imbarazzo all'ufficio stampa. E non si è concesso per gli autografi (mentre arrivando al campo lo aveva fatto) beccandosi il rimbrotto di un tifoso: «Spalletti si fermava!». Ranieri preferisce conquistarsi l'affetto della gente soprattutto con i risultati. Ale. Aus.

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