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Soffia vento d'Arabia

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Rosella Sensi

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La caccia all'acquirente della Roma sta dando i primi frutti. Nei giorni scorsi esponenti di altissimo livello di Unicredit hanno incontrato in un lussuoso albergo romano dei rappresentanti del fondo sovrano saudita. Tema centrale di discussione la vendita del club giallorosso. Tanto per farsi un'idea, la banca centrale saudita detiene attività per circa 500 miliardi di dollari. Si attendono conferme e dettagli sull'effetivo interesse per la Roma. Di sicuro Unicredit ha canali preferenziali con il mondo arabo. Tra i suoi azionisti spiccano la banca centrale della Libia (controlla il 4,613%) e il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar Investments (4,991%). Banca Rothschild, l'advisor incaricato di trovare un acquirente, ha già raccolto diverse manifestazioni d'interesse. Ma prima del 26 luglio, giorno della ratifica dell'accordo Italpetroli-Unicredit in sede di arbitrato, il mandato a vendere la Roma non sarà «operativo». Gli avvocati delle parti si stanno incontrando tutti i giorni e il presidente del collegio arbitrale Ruperto li ha invitati ad accelerare la scrittura dell'accordo per concludere il lavoro entro luglio. Intanto ieri si è rivista a Trigoria Rosella Sensi, che continua a gestire in la fase di transizione. Unicredit vuole un successore che presenti un progetto a medio o lungo termine. Quale interlocutore migliore di un ricchissimo sceicco? Gli imprenditori romani restano sullo sfondo. Il «re delle cliniche» Giampaolo Angelucci ha parecchi «sponsor» politici (Alemanno in primis) ma si attendono ancora suoi passi concreti.

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