Niente alibi societari per chi gioca

Tutto pronto, si riparte! Stessa voglia, stessi stimoli, uguali obiettivi ma con un anno di Ranieri in più sulle spalle. Il primo «vero» visto l'arrivo in corsa della scorsa stagione quando Spalletti disse «basta» alla Roma dopo due giornate di campionato. Di cose in un anno ne sono successe tante sia dal punto di vista sportivo che da quello societario. Forse nemmeno Ranieri l'avrebbe potuto immaginare così positivo l'arrivo nella «sua» Roma. Un campionato di vertice, nel quale i giallorossi sono stati addirittura campioni d'Italia per diciannove minuti. Magra consolazione verrebbe da dire, ma vista la condizione nella quale versava la Roma prima dell'arrivo del tecnico testaccino, c'è da metterla tra le cose positive di una stagione che sarà difficile migliorare. Le altre squadre crescono, si potenziano e lavorano su un mercato che per i giallorossi è ancora tabù: o quasi. Operazioni a parametro zero sono diventate il punto forte del ds giallorosso Pradè costretto a fare i conti su tutto ben sapendo di non poter operare al pari della concorrenza. E qui entra in ballo il discorso societario che proprio di recente ha avuto risvolti concreti. Ai tifosi, fatto salvo il grazie per le cose buone fatte da chi ha gestito nel corso degli anni la Roma, interessa poco chi ci sia nella stanza dei bottoni. Quello che conta è la volontà di fare una Roma più forte, di poter tornare a vincere qualcosa. A partire da quanto di buono (molto) c'è attualmente sotto la maglia giallorossa. Quindi niente alibi, per nessuno: è il momento di tornare a sognare con Totti, De Rossi e perché no... magari anche con Adriano!