Roma in stand-by
Cercasi imprenditore facoltoso, rivolgersi a banca Rothschild. La Roma è ufficialmente in vendita da giovedì notte. I Sensi resteranno al timone con precisi paletti fino all'arrivo del nuovo proprietario. Unicredit ha già passato la pratica alla banca d'affari guidata da Alessandro Daffina, ad di Rothschild Italia, la filiale milanese della Rothschild & Sons: una «merchant bank» di altissimo profilo e dislocata in tutto il mondo, la stessa che due anni partecipò alla trattativa tra la Inner Circle Sports (che rappresentava George Soros) e i Sensi. L'advisor scelto da Profumo si è messo alla caccia di un acquirente attivando tutti i suoi canali. Si spera di chiudere entro tre mesi anche se non c'è una scadenza del mandato, così come un prezzo di vendita. Un parametro valido è il valore di As Roma in Borsa: 132 milioni di euro. Una base di partenza. Chi vuole acquistare il club deve prepararsi a un'operazione da circa 200 milioni di euro, compresa l'opa. Ai Sensi spetterà un 5% di «eccedenza» nel caso in cui la Roma verrà venduta a un prezzo da 100 milioni in su. Al momento non c'è nessuna trattativa in corso ma solo tante voci che si rincorrono nella Capitale. Anche nei «salotti» buoni, da dove arrivano conferme dell'interesse di Giampaolo Angelucci a mettere su una cordata insieme ai costruttori Toti e Parnasi: il nuovo stadio di proprietà fa gola a tanti. Fino ad ora, però, nessun passo concreto. Né di Angelucci, tantomeno di altri. Per esempio del fondo libico Aabar, primo azionista di Unicredit con il 4,99%, entrato ieri nel frullatore mediatico sui possibili acquirenti. Chi ha lavorato per mesi al «dossier Roma» è l'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini che nelle ultime settimane si è defilato: solo una strategia? Insomma la Roma è in vendita ma salvo novità che tutti i protagonisti tendono ad escludere, il nuovo proprietario farà passare l'estate. Prudenti anche gli investitori: ieri il titolo ha perso il 4,48% i Borsa. Aspettando che la lettera d'intenti firmata giovedì (e già vincolante) venga trasformata nel piano vero e proprio entro il 20 luglio (l'assemblea di Italpetroli resta «aperta» fino al giorno dopo per approvare il bilancio) la Sensi dovrà traghettare il club nei prossimi mesi, rispettando precise clausole su eventuali comportamenti scorretti imposte dall'accordo con Unicredit. La squadra non dovrà essere indebolita (pena sanzioni per la Sensi) e continuerà ad autofinanziarsi. Rosella ha convocato gli altri dirigenti per lunedì a Trigoria: c'è bisogno di chiarezza per far ripartire la «macchina». Pradè, Conti e Montali resteranno al loro posto e avranno il compito di tranquillizzare la squadra e tutti gli altri dipendenti. Ranieri incluso.