Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

In mostra il mito di Dino Viola

Dino viola e il

  • a
  • a
  • a

C'è una bellissima mostra nel cuore di Roma, in via Baccina 66 al rione Monti, aperta dal lunedì al sabato con ingresso libero dalle 14 alle 21 fino al 12 agosto. Il suo «oggetto» è Dino Viola, il grande presidente che negli anni '80 riportò la Roma nell'elite del calcio italiano. Grazie a lui la società giallorossa tornò ad occupare stabilmente i quartieri alti della classifica e a rivestire quel ruolo di unica, vera, antagonista delle squadre del nord che per tradizione è sempre stato suo. Fin dalla nascita. La mostra, ideata e curata da Marco Dionisi con la supervisione di Pino Rigido, va dall'avvento di Viola alla guida della Roma nel '79 alla sua tragica scomparsa nel '91. Si parte con la biografia del presidente, la sua scalata alla società giallorossa, le lotte contro il potere costituito, individuato nell'acerrima rivale Juventus e nel Palazzo del calcio, contro il quale Viola lottò anche per aprire le porte ai tecnici stranieri (caso Eriksson) e per ingaggiare Toninho Cerezo. Quindi i casi Lipopil e Vautrot, la sua intuizione di dotare la società di uno stadio di proprietà, la ricostituzione della Polisportiva Roma, i rapporti con la stampa, il «violese» e il legame con i tifosi e la curva, che gli dette anche la tessera di socio onorario. Fu sua, ad esempio, l'idea dello striscione «I ragazzi della Sud» da affiggere al posto del celebre «Commando Ultrà Curva Sud» vietato dopo la tragica scomparsa del tifoso laziale Vincenzo Paparelli in un derby di inizio anni '80. L'ispirazione gli venne data dal romanzo «I ragazzi della Via Pal» che aveva molto amato in gioventù. Insomma, stiamo parlando di una mostra eccezionale su un presidente speciale e su uno dei periodi d'oro della Roma rivissuto attraverso un filmato con immagini d'epoca e le vittorie (lo scudetto dell'83, le 5 Coppe Italia, i 2 Tornei di Viareggio e i 2 scudetti della Primavera) le amarezze (la Coppa dei Campioni dell'84) e i personaggi (belle le monografie su Liedholm, Di Bartolomei, Falçao, Bruno Conti, Pruzzo, Giannini e il sempre presente Giorgio Rossi) che resero quegli anni splendidi e indimenticabili.

Dai blog