Rosetti dietro la lavagna

Il tempo dirà se si tratta di autentica rivoluzione o manovra da Gattopardo. Vero cambiamento o qualcosa di molto simile al «se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!» pronunciato da Tancredi. I fatti, intanto, dicono che il mondo arbitrale, in meno di una settimana, è stato quasi rivoltato come un calzino. Le dimissioni da designatore e il trasloco all'Uefa di Collina, l'eredità di coordinatore delle commissioni della Can di A e B raccolta dal presidente dell'Aia Marcello Nicchi e ieri, dulcis in fundo, le nomine di responsabili e componenti degli «Organi Tecnici Nazionali» per la prossima stagione. Un vero e proprio ricambio della guardia, con un colpo a sorpresa. Non di certo la promozione di Stefano Braschi a vicecommissario della Can di A, ma l'improvvisa entrata in scena di Roberto Rosetti nel ruolo di vicecommissario della Can di B. Questo significa che l'arbitro torinese lascia il fischietto con due anni d'anticipo. «Onestamente il gol convalidato in fuorigioco a Tevez - ha dichiarato Rosetti - in Argentina-Messico non ha influito sulla mia decisione. Ho avuto una carriera esaltante, con 13 stagioni in Serie A, due Mondiali, una finale di un Europeo e tre semifinali di Champions. Ora ho ricevuto una proposta, ho deciso di accettarla e sono contento di questa scelta». E così, dopo le fresche dimissioni di Trefoloni e Saccani (richieste dagli stessi), tanti saluti anche all'arbitro Rosetti. «Ha deciso di sua spontanea volontà - è stato il racconto di Nicchi - Dopo l'errore al Mondiale gli ho detto di prendersi due settimane di riposo. Roberto mi ha detto che era pronto a tutto e noi gli abbiamo offerto questa opportunità». Il presidente dell'Aia ha detto la sua anche sulla promozione di Braschi: «Non ha bisogno di presentazioni. Ha lavorato bene alla Can di Lega Pro e scoperto molti arbitri giovani». Il ricambio della guardia ha toccato anche le Can di Lega Pro, affidata a Farina, e di Lnd, assegnata a Serena.