F1Rossa competitiva nelle libere di Silverstone. Alonso secondo grazie alla nuova aerodinamica

Nésu Silverstone dove, contravvenendo alla gloriosa tradizione britannica, il sole l'ha avuta vinta sui nuvoloni, né sulla Ferrari che, su un circuito non certo congeniale, si è ritrovata seconda e quarta dopo le due sessioni di libere del venerdì. Certo, c'è da ripeterlo all'infinito, i tempi di questi test danno indicazioni spesso di nessun valore. E se si scorre la tabella delle prestazioni, c'è in effetti qualcosa che non quadra: dopo il quartetto di battistrada composto da Webber, Alonso, Vettel e Massa, si trovano le due Mercedes, Petrov (per la prima volta davanti a Kubica!) e, solo in ottava posizione, la McLaren di Hamilton. Eppure proprio Lewis e la sua Freccia d'argento erano i più attesi sulle curve veloci del tracciato inglese. Un po' perché Hamilton, con tutto il contorno di polemiche, è pur sempre il pilota che guida il Mondiale. Un po' perché la McLaren, nella gara di casa, aveva portato una serie di novità considerevoli. E invece nella seconda sessione l'inglese si è trovato molto in difficoltà, passando più tempo nei prati che sull'asfalto. Che le modifiche abbiano diminuito la guidabilità? Mistero, ma potrebbe trattarsi anche semplicemente di pretattica, come ammette con onestà il team manager Ferrari Domenicali: «È probabile che i nostri avversari stiano nascondendo le loro reali potenzialità». La Rossa, dal canto suo, non è rimasta a guardare e ha portato in Inghilterra una nuova ala soffiata che è stata provata a turno sia da Alonso che da Massa. Dati i riscontri positivi, si è deciso alla fine di utilizzarla su entrambi i piloti e chissà che non abbia contribuito ad aumentare quel carico aerodinamico che difetta alla F10 ma a Silverstone è determinante. In attesa di riscontri cronometrici attendibili - oggi alle 14 italiane le qualifiche, diretta su Rai 1 - non resta che professarsi ottimisti (Alonso docet) e incrociare le dita sperando magari nella pioggia o, al contrario, che l'asfalto resti bollente come lo era ieri, quando con temperature oltre i 40 gradi la Ferrari ha fatto valere anche la sua capacità di trattare meglio le gomme. Piccola notazione finale sulla Hispania. Ieri la scuderia iberica ha schierato il giapponese Yamamoto al posto di Bruno Senna. Dopo un po' si è appreso che Yamamoto sarà il titolare per tutto il week end, gara compresa. La scuderia ha scelto di «dargli un'opportunità, ma Bruno resta un nostro pilota». Sarà, ma le voci di una sostituzione del nipote di Ayrton, viste le scadenti prestazioni, si rincorrevano già da settimane. E in fondo, Bruno perdoni, è consolante. Vuol dire che almeno in Formula Uno non funziona come nella pubblica amministrazione: non basta un cognome o un parente importante per avere il posto garantito a vita.