Febbre arancione
L'Olanda vuol essere la prima europea a vincere la Coppa fuori dal vecchio Continente. Se l'Arancia meccanica degli anni Settanta venne beffata due volte di fila, nel 1974 e nel 1978, dai padroni di casa (Germania ovest e Argentina), stavolta giocherà un pò in casa. Come già successo a Città del Capo nella semifinale contro l'Uruguay, domenica sera il Soccer City di Johannesburg sarà Orange: la stragrande maggioranza degli eredi dei coloni che vivono qui sono infatti discendenti degli olandesi, e a Johannesburg molto di più che nella multietnica Città del Capo. Il fattore campo potrebbe infatti essere un vantaggio in più per una squadra che gioca bene, attacca a testa bassa, ma non in maniera scriteriata. Molto merito va a Bert Van Marwijk, l'allenatore della Nazionale, che ha preso la pesante eredità di Marco Van Basten e l'ha gestita al meglio: non ha rivoluzionato il modulo, non ha mortificato il talento dei suoi attaccanti, ma ha ha dato alla squadra una solidità che Van Basten non era riuscito a darle. E soprattutto ha saputo - con il suo stile fondato sul dialogo, fatto di lunghe chiacchierate al chiuso degli spogliatoi e di sperticati elogi per i suoi giocatori in pubblico - a smussare ed a contenere il carattere non sempre semplicissimo dei suoi campioni. Van Persie e Sneijder non si sono mai stati troppo simpatici ed anche in Sudafrica non hanno mancato di esibirsi in qualche screzio. Nella partita contro l'Uruguay Robben e Van der Vaart si sono mandati al diavolo dopo aver bisticciato su chi dovesse tirare un calcio d'angolo. Ma grazie al pacato allenatore questi contrasti sono rimasti nei limiti del fisiologico. Sneijder è il leader riconosciuto di questa squadra: si è guadagnato sul campo un ruolo di trascinatore, condito da cinque gol, che lo hanno candidato al Pallone d'oro. Nel loro raduno di Johannesburg gli olandesi hanno intanto ricaricato le batterie in vista della finale: riprenderanno ad allenarsi solo venerdì. Chi vorrà tenersi in esercizio potrà comunque farlo oggi nella palestra dell'albergo. Nel solco dell'atmosfera scapigliata e ben poco marziale dei tempi di Cruijff e Neeskens, il ct ha concesso ai suoi anche un particolare premio partita: ha infatti permesso di ricevere mogli e fidanzate nelle stanze dell'albergo. Un altro gesto deciso da Van Marwijk per portare un po' di serenità ad un ambiente dove il nervosismo è sempre pronto ad esplodere. A quattro giorni dalla partita più importante, perdere la calma adesso sarebbe una imperdonabile sciagura.