Ultimatum Burdisso
La situazione è paradossale. A Trigoria c'è una Roma che scalda i motori e vorrebbe fare delle cose ma non le può fare. Il momento, in fondo, è quello che è. La Roma è in balia degli eventi societari e fa quel che può. Anche se molto, forse non proprio tutto, è bloccato. Così l'attività di tutti i giorni è come se fosse congelata. Il mercato, ad esempio, è in stand-by. Behrami e Caceres (anche se extracomunitario) sarebbero vicini, ma in queste condizioni non si può chiudere. Lo stato attuale delle cose non permette neanche di portare a termine una semplice operazione (che comunque si farà) come quella di Lobont: 800-850 mila euro pagabili in tre anni alla Dinamo Bucarest. Senza gli ordini dall'alto, si può solo cercare di guadagnare tempo e di fare il possibile. Burdisso, che al momento partirebbe per il ritiro con l'Inter, aspetta. Il procuratore Fernando Hidalgo è tornato a parlare: «Le due società stanno trattando il prezzo - ha detto a Radio Radio - Nicolas vuole restare a Roma e io ho chiuso il suo contratto con la Roma una settimana dopo la fine dell'ultimo campionato. Ora è deluso perché non sa ancora dove e quando deve arrivare in Italia. Se l'Inter continua a chiedere 10 milioni mi sembra inutile vedersi, perché si sa che la Roma non può spenderli. La Roma, a gennaio, ha avuto la sua occasione per prenderlo, l'Inter ora chiede la luna. Ognuno ha le sue responsabilità. Se pensano di far abbassare il prezzo parlando di Luisao sbagliano. La Roma mi deve dire se cerca un altro obiettivo». Non aspetta solo Burdisso, ma anche Mexes. Il tempo passa, le voci che il francese non avrebbe confermato le iscrizioni dei figli nella scuola dello scorso anno si moltiplicano e l'argomento rinnovo o partenza non è stato ancora affrontato. Qualcosa, però, si muove. Stoian sempre più verso il Pescara; Adriano, Simplicio, Rosi e Pena, in compagnia dell'ospite Manuel Coppola del Parma, si sono allenati a Trigoria. Doppia intensa razione di lavoro per l'Imperatore: palestra, differenziato e tanta corsa.