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Maradona verso l'addio

Il commissario tecnico della nazionale argentina di calcio, Diego Armando Maradona

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Non fosse bastata l'eliminazione dal Mondiale, l'Argentina resta appesa anche al futuro. Un giallo quello legato a maradona che i tifosia avevano accolto con toni trinfali nonostante il clamoroso ko contro la Germania. «Il mio ciclo con l'Argentina è finito» avrebbe detto il Pibe de Oro nella notte di domenica al quotidiano «Cronica», tornando a casa. «Ho dato tutto quello che avevo ed ho detto tutto quello che dovevo dire», avrebbe aggiunto il ct argentino parlado poi con l'inviato del quotidiano argentino vicino la sua casa di Ezeiza. «Adesso voglio godermi la mia famiglia e non sono depresso». Detta così sembrava una cosa più o meno annunciata e senza via di ritorno. E invece a rimettere tutto in ballo sono le dichiarazioni di Alejandro Mancuso, assistente di Maradona ai Mondiali. «Conoscendo Diego per me è molto difficile pensare che voglia abbandonare dopo non aver centrato l'obbiettivo della coppa del mondo. Non possiamo cancellare tutto ciò che si è fatto di buono - spiega Mancuso, intervistato da alcuni media argentini -, anche perchè il gruppo è cresciuto molto. Dobbiamo rimetterci immediatamente al lavoro, credo nei progetti a lungo termine e l'Argentina ha potenzialità incredibili». La federazione fa spallucce e rimette la palla in mezzo che ha spiegato come la permanenza di maradona alla guida dell'Argentina «dipende da lui». Lo afferma Luis Segura, segretario delle selezioni nazionali dell'Afa (la federcalcio argentina) in un'intervista alla televisione Tyc Sports. Segura, uomo vicino al presidente dell'Afa Julio Grondona, spiega che «l'ideale sarebbe che Maradona portasse a termine il suo mandato (fino alla Coppa America del 2011, ndr) ma soltanto lui può prendere questa decisione». Infine una frase che potrebbe significare la permanenza di Maradona alla Seleccion: «La federazione non ha mai interrotto un progetto, se lui vorrà continuare potrà farlo». E i rumors di quanto accade in Argentina è arrivato di rimbalzo anche a Cuba e anche a Fidel Castro, che ha seguito da vicino il mundial sudafricano e per il quale «una finale tra europei sarebbe la cosa più scolorita e anti-storica dalla nascita del calciò». L'ex presidente cubano, amico ormai da anni di Diego Armando Maradona, ha deciso di intervenire sul tema dei mondiali con una delle sue ormai abituali «riflessioni» pubblicate via web all'Avana, in un nuovo articolo della serie di «pezzi» nei quali parla di tutto, dai grandi scenari della politica mondiale a singoli episodi o vicende, cubane o internazionali. Il «lider maximo» critica l'arbitraggio della partita che il Brasile ha perso contro l'Olanda, sottolineando che la Selecao ne è stata sfavorita, e nota inoltre che «a lasciar fuori dai mondiali i brasiliani è stato un arbitro: almeno questa è stata l'impressione...guardando la tv cubana. Poi la Fifa - ha precisato - ha detto che tale decisione era giusta».

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