Domani ultima puntata L'acquirente non si vede
Un giorno ancora poi il futuro della Roma sarà chiaro a tutti. È fissato per domani pomeriggio alle 16 presso lo studio romano dell'avvocato Ruperto il secondo round tra Unicredit e la famiglia Sensi per trovare l'accordo sul rientro del debito di Italpetroli e scongiurare quindi il ricorso all'arbitrato. La giornata di ieri dopo il rinvio a sorpresa di lunedì, è trascorsa senza grosse novità con qualche tefonata definita «tecnica» tra gli avvocati che stanno cercando di mettere insieme questo complicatissimo puzzle. L'idea generale è che comunque alla fine Rosella, primogenita di Franco e rappresentante della famiglia a capo di Italpetroli e quindi della Roma, dovrebbe firmare. L'interruzione di lunedì era dovuta proprio all'ennesima richiesta della Sensi che per restare al comando della Roma anche dopo averla ceduta a Unicredit, avrebbe chiesto più di uno spicciolo. Ma anche questa richiesta sembra essere stata esaudita dal gruppo bancario. Non c'è nessuna tensione da parte di Unicredit che ha tutto l'interesse affinché il brand Roma non perda qualità, che la squadra resti ai livelli attuali (almeno...), cosa che la renderebbe molto più appetibile per un futuro compratore. Altro nodo che si è incagliato nella trama della trattativa di lunedì a Vigna Clara è stato il fatto che i legali della Sensi avrebbero «dimenticato», nella stima dei valori, che alcuni immobili erano già ipotecati; cosa che, ovviamente, ne cambierebbe il valore assoluto. E, dulcis in fundo, la presidente della Roma, aveva qualche rimostranza sulle modalità fiscali dell'operazione: probabilmente legittima. Ma la cosa che resta più preoccupante, almeno al momento, è il futuro della Roma. Il tempo passa, la squadra è bloccata sul mercato e un nuovo padrone al momento non c'è. E proprio questo è il nodo, perché Unicredit non avrebbe pronto un imprenditore, un gruppo o una cordata pronta a subentrare alla famiglia Sensi. Ma come sempre nella capitale è già toto-acquirente e le voci si rincorrono tra fantasie, sogni e qualche indiscrezione più o meno attendibile. Una voce porterebbe alla famiglia Angelucci da tempo accostata al futuro della Roma. Fonti vicine a Unicredit fanno sapere che «non c'è stata alcuna manifestazione di interesse» da parte della famiglia Angelucci per l'acquisto della As Roma. Ovvio perché gli Angelucci, semmai, aspetterebbero che la situazione tra i Sensi e Unicredit sia ben definita prima di entrare in gioco. Si è chiamato fuori Angelini, che aveva pubblicamente dichiarato il suo interesse per la Roma qualche mese addietro: cosa che aveva irritato la suscettibilità della famglia Sensi e probabilmente consigliato all'imprenditore farmaceutico di concentrare i suoi interessi altrove. Intanto la Consob «sta monitorando la situazione», fanno sapere fonti vicine all'Autorità, che attende comunque comunicazioni ufficiali al termine del prossimo incontro tra le parti. Ed è questo il motivo per il quale ieri non è arrivato il temuto altolà della Consob che ha avuto, evidentemente, assicurazioni da Unicredit sulla chiusura a breve dell'accordo.