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Derby d'Europa

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Il calciatore tedesco Miroslav Klose

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Tutto in una notte, per capire chi, nel derby d'Europa, saprà regalarsi la finalissima del Mondiale sudafricano. Alle 20.30, al Durban Stadium, saranno Germania e Spagna a giocarsi uno spicchio di paradiso. Massimo equilibrio, ma a far paura alla truppa di Joachim Loew ci ha pensato quel dispettoso del polpo Paul, la star del parco acquatico di Oberhausen, che dall'inizio dei Mondiali di Sudafrica 2010 non ha sbagliato un pronostico ed è diventato una specie di sibilla. Paul non ha rinnegato le sue origini britanniche e si è pronunciato scegliendo come pranzo il recipiente di molluschi di cui è ghiotto contraddistinto dalla bandiera della Spagna ignorando invece quello abbinato al vessillo tedesco. Il pronostico del polpo è una sorta di sentenza visto che l'improvvisato «druido» acquatico ha previsto la sconfitta della Germania con la Serbia, nella prima fase del torneo, e le vittorie contro Inghilterra e Argentina. Chissà cosa penserà Loew, che nell'allenamento di ieri ha recuperato il centrocampista Sami Khedira e il difensore Arne Friedrich Muller ma dovrà rinunciare allo squalificato Thomas Mueller, del vaticinio che nulla potrà togliere all'annunciata spettacolarità dell'incontro che potrebbe però vedere la Spagna senza Cesc Fabregas a causa di un duro colpo subito al perone della gamba destra. Ma il possibile forfait del centrocampista dell'Arsenal non sembra aver tolto sicurezza al tecnico iberico Vicente Del Bosque. «Prima, quando si giocava contro la Spagna, i tedeschi sembravano di un altro livello, ora fortunatamente le cose sono cambiate. Questo non toglie nulla alla loro grande pericolosità. Con o senza Ballack hanno un impianto di gioco stabile frutto di un lavoro eccellente». P er la prima volta nella sua storia la Spagna giocherà una semifinale mondiale, risultato bizzarro per una nazione che da sempre esprime grandi talenti. «Se cerco una ragione logica a tutto ciò - dice ancora Del Bosque - non la trovo. Anche altre selezioni sono state forti, però prima la Spagna sportivamente sembrava fuori dall'Europa. Ora invece ci siamo entrati e la crescita di risultati, anche in altri sport come ciclismo, tennis, atletica, è una cosa naturale per un paese che è cresciuto socialmente». In casa tedesca a parlare invece è uno dei pilastri del gruppo. «Il nostro allenatore - dice Bastian Schweinsteiger - è il motivo di questo splendido cammino. Loew prepara nei minimi particolari ogni incontro, cercando di sfruttare le debolezze degli avversari come accaduto con l'Argentina». Ed ora contro la Spagna c'è la possibilità di vendicare anche la sconfitta subita nella finale dell'Europeo del 2008 che vide imporsi le furie rosse per 1-0. «Non ci sono grandi rimpianti per quella sconfitta. Allora la Spagna era più forte di noi, ma oggi siamo cresciuti ed in grado di potercela giocare. Sappiamo bene di essere ad un passo dalla finalissima per il titolo ed è un'occasione che non vogliamo farci sfuggire. Ma per arrivare all'ultimo atto dovremo giocare una partita intelligente perché loro sono una squadra che non perdona la minima distrazione».

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