Capannelle al bivio
Scomparsonel 1840, i suoi possedimenti nell'Agro Romano furono acquistati dalla famiglia Merolli, agiati mercanti del Vicolo Doria, proprio sotto a Palazzo Bonaparte. Quando la necessità di creare a Roma un ippodromo di galoppo stabile si fece pressante - re Umberto I fremeva per un Derby anche in Italia - i Merolli (di cui Lorenzo era tra i fondatori della Società Romana di Caccia alla Volpe che organizzava pure le corse) misero a disposizione i prati delle Capannelle, dal nome di due ricoveri di pastori sul bivio con l'Appia Pignatelli divenute osteria per carrettieri, contadini e viandanti. Era il 1881, un anno agitato per l'ippica capitolina. Le acque si calmarono solo quando i Merolli stipularono, con la Società Romana delle Corse, un contratto d'affitto di 12 anni. Al contrario, 129 anni dopo, la locazione delle Capannelle ha creato il caos, costringendo Enzo Mei - presidente della branca romana di HippoGroup, holding che gestisce anche gli ippodromi di Bologna, Cesena, Pescara, Torino e Varese - a rassegnare, 20 giorni fa, le dimissioni: «Per disaccordo coi soci di maggioranza su come ripianare gli 8.2 milioni di debito con il Comune» spiega il finanziere capitolino (10.33% la sua quota di HippoGroup) da sempre nell'ippica, il padre Tullio fu direttore nel dopoguerra dell'ippodromo, «a Via Appia ho profuso 9 anni di attività e 800 mila euro personali». Dall'1 luglio neo-presidente è Tomaso Grassi, ingegnere romagnolo patron degli ippodromi di Bologna e Cesena. Si è rafforzata la posizione di Elio Pautasso («abbiamo chiuso la vertenza con il personale») pure lui ingegnere ma torinese, direttore dell'impianto dal 1996 e unico residente a Roma del ristretto consiglio di amministrazione. In Campidoglio (cui vanno 2.3 milioni annui e ha fatto partire un'ingiunzione per gli arretrati non pagati) Capannelle è considerato il peggior debitore, come ebbe a dire due anni fa il delegato allo Sport Cochi. Le corse riprenderanno il 3 settembre con il prestigioso programma autunnale che prevede cinque corse di gruppo, la Formula 1 dell'ippica. Il 24 ottobre ci sarà il 37° Premio Lydia Tesio per femmine sui 2.000 metri, tradizionalmente legato alla proclamazione de Le Signore dell'Ippica; seguirà l'1 novembre il Premio Guido Berardelli, 1.800 metri per i 2 anni, e il 7 il 96° Premio Roma (2.000 metri) e il Premio Ribot (1.600 metri) entrambe open, così come il Premio Aloisi (1.200 metri) il 14 novembre.