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In stallo un mercato low cost

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FabioSimplicio l'apripista, Adriano lo segue, però non precisamente a ruota. Qualche ora in più rispetto a quanto annunciato, se in esubero ci siano anche i chili non è dimostrabile, anche se a occhio il fisico del brasiliano non è proprio da indossatore per la moda maschile. Sono le due pedine nuove di zecca, cronologicamente parlando, della nuova Roma prossima al raduno, logicamente non sono costati neanche un euro, ingaggi a parte, resta un punto interrogativo su quella che Claudio Ranieri aveva indicato come una priorità, cioè la conferma di Burdisso in giallorosso, stavolta Moratti non dispenserà altri regali. Aveva passato una giornata di frenetica attesa, il popolo giallorosso, prima di sapere che per ora una via di uscita non è stata indicata, siamo sempre nel campo delle illazioni e delle speranze in un meno precario futuro. Ma nessuno può sfuggire alla sensazione che, dopo diciassette anni di governo, Rosella Sensi e la sua famiglia siano tenacemente attaccati al club, al confronto l'affetto del mollusco per lo scoglio diventa roba da dilettanti. Perché si può discutere a lungo, tirare in ballo perfino i buoni sentimenti, ma la realtà non promette un solo accenno di rosa all'orizzonte. Da almeno due stagioni la Roma vivacchia sul mercato, Daniele Pradè si esibisce in autentici equilibrismi per portare a casa qualche nome nuovo, sempre a patto che non ci sia un esborso, per modesto che sia. Parliamo della squadra che è stata la grande rivale dell'Inter nell'ultimo quinquennio, che ha concluso al secondo posto un campionato che l'ha vista accarezzare l'idea dello scudetto, anche se la grande illusione è durata una mezz'ora. Eppure perfino chi ha vinto tutto, come l'Inter, è vigile sul mercato e ha contropartite importanti se dovesse trattare qualche pezzo da novanta, La Juve parte con aspettative legittime, il Milan può decisamente migliorarsi, Palerno e Samp non sono più disposte al secondo piano. Ci si domanda se ancora sia possibile il miracolo: se la Ronma, cioè, possa lasciarsi alle spalle un passato con accenti di gloria, ma anche con tanti momenti critici, ritrovare la dimensione che la città pretende.

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