Una poltrona per tre
L'estatescorsa partì da Assen la Vuelta a España, poi, è storia recente, due mesi fa il Giro d'Italia ha preso le mosse da Amsterdam. E oggi sarà Rotterdam, seconda città di un paese in preda a un giubileo calcistico (dopo il successo della nazionale oranje sul Brasile ai Mondiali), a ospitare il via della corsa a tappe più importante, il Tour de France. Si parte con un cronoprologo cittadino, quasi 9 km piatti (a parte due strappetti su due dei ponti sui canali della città) che consegneranno la prima maglia gialla presumibilmente a uno specialista del settore (Cancellara, Wiggins, Martin, Millar, Zabriskie, Kreuziger), considerato che i favoriti per il successo finale non correranno col coltello tra i denti, ma semmai stando attenti soprattutto a non cadere (cautela che si paga in termini di secondi). Tanto lo spazio per recuperare, attaccare, difendersi, non mancherà. Un tracciato che incuriosisce, quello di quest'anno, con tante idee. Si inizia, dopo il cronoprologo, con una tappa ventosa (Rotterdam-Bruxelles) che promette selezione in pianura (ricordare la frazione di Middelburg al Giro), dopodiché un omaggio alla Liegi (arrivo a Spa con alcune côte ardennesi nel finale) e uno alla Roubaix (tappa a Porte de Hainaut con diversi tratti in pavè negli ultimi chilometri). Spazio per i velocisti a Reims, Montargis e Gueugnon, prime salite di un certo rilievo nella Tournus-Station des Rousses, e primo vero arrivo in quota a Morzine-Avoriaz, nell'ottava tappa, domenica 11. Il primo dei due giorni di riposo precede altre due passeggiate alpine, tra Saint-Jean-de-Maurienne (tappa durissima) e Gap (frazione tutta da interpretare). La seconda settimana scorrerà attraverso giornate interlocutorie (a Bourg-lès-Valence, a Revel) e un insidiosissimo passaggio sul Massiccio Centrale. I Pirenei arrivano con il traguardo in quota di Ax 3 Domaines, domenica 18 (14a tappa), e proseguono con le frazioni di Bagnères-de-Luchon e di Pau (tappa sprecatissima con Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque e poi troppi chilometri - ben 60 - dall'ultima vetta al traguardo). Il secondo riposo viene prima della sorpresona del Tour 2010: giovedì 22 si fa mezzo percorso inverso e si ritorna sul Tourmalet, per un arrivo in salita che mette i brividi. Da lì a Parigi, tre sole tappe: facilissima a Bordeaux e (gran finale) sui Campi Elisi. Decisiva e definitiva a Pauillac, dove sabato 24 una cronometro di 52 km incoronerà il più forte della Grande Boucle. Gli italiani sperano che si tratti di Ivan Basso; non è detto che non possa essere così: per il varesino basterà battere Contador, Schleck, Menchov, Armstrong, Sastre, Gesink, Evans, Sánchez. Detta così, sembra una boutade; ma Ivan le sue brave chance ce le ha.