Roma si decide
Prendere o lasciare. Prendere la proposta di UniCredit, affidare alla banca il mandato a vendere gli asset del gruppo, Roma compresa, e chiudere la faccenda una volta per tutte o lasciare e andare incontro al lodo arbitrale. Rosella Sensi e Italpetroli sono davanti a un bivio: accettare e scrivere la parola fine oppure far saltare il banco e rimandare il tutto all'arbitrato. Oggi è il giorno dell'«o la va o la spacca». Quello in cui si capirà se lunedì davanti al professor Cesare Ruperto scorreranno, in caso di accordo, i titoli di coda o suonerà, nell'eventualità di una fumata nera, il gong di inizio di un nuovo round. Rigorosamente a Borsa chiusa, nel tardo pomeriggio, i legali di UniCredit, Francesco Carbonetti, Marcello Villa e Valerio Di Gravio, e quelli di Italpetroli, Agostino Gambino e Antonio Conte, si rincontreranno di nuovo, a 48 ore di distanza dall'appuntamento di mercoledì. Dopo i piccoli passi in avanti dell'ultima puntata, stavolta le due parti dovranno «quagliare» sulle valutazioni economiche e sulla struttura della conciliazione. Altrimenti, per dirimere la controversia sui 325 milioni di debito di Italpetroli nei confronti di UniCredit, si arriverà, volenti o nolenti, al lodo arbitrale. Dell'eventuale accordo farà parte la Roma, ma non è questo il punto che non permette ancora la perfetta quadratura del cerchio tra la banca e la holding dei Sensi. Si tratta della valutazione degli immobili che dovrebbero restare alla famiglia Sensi: la differenza, tradotta in denaro, si aggirerebbe intorno ai 25-30 milioni. In attesa di quello che succederà oggi, il Deputy Ceo di Unicredit, Paolo Fiorentino, si è detto speranzoso «che si trovi un accordo». «Non abbiamo dato nessun mandato - ha aggiunto sulla possibile scelta di Rothschild come advisor per la dismissione della Roma - se entreremo in questo film, ci porremo il problema di chi ingaggiare. Tutte le banche d'investimento hanno tifosi romanisti, magari si fanno avanti». Rosella Sensi, intanto, è stata rieletta vicepresidente della Lega di A. Il ds Pradè, presente a Milano in Assemblea, dovrebbe vedersi oggi con «il pari grado» interista Branca per Burdisso: esclusa la comproprietà, potrebbe trattarsi di un incontro interlocutorio.