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A Grosseto buoni segnali dagli azzurri

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L'ultimofine settimana ha portato l'atletica italiana a Grosseto per la celebrazione della 100ª edizione dei Campionati assoluti. S'è trattato della presa di coscienza dello stato di salute di una disciplina che alla fine del mese, impegnata agli Europei di Barcellona, affronterà il massimo traguardo stagionale. Poche le novità emergenti, ma margini di fiducia in più rispetto a un passato che ha visto l'atletica italiana affogare di frequente, e in maniera imbarazzante, a cospetto della concorrenza internazionale. Bruciante, in particolare, il ricordo di Berlino dello scorso anno, zero piazzamenti nel medagliere della competizione iridata. È noto come le punte azzurre siano confinate alle dita di una mano e limitate a Schwazer, Howe, Di Martino e agli staffettisti della 4x100, con dignitose possibilità competitive per Gibilisco nell'asta, Vizzoni nel martello, Donato nel triplo, Cusma nel mezzofondo veloce, Grenot nei 400 e per la 4x400 maschile. Ebbene, i riscontri di Grosseto sono stati positivi. Per l'olimpionico di marcia, che a Barcellona sarà impegnato sia sui 20 sia sui 50 chilometri, le possibilità di affermazione sulla distanza più lunga appaiono intatte. L'8.16 di salto in lungo, realizzato da Howe sulla stessa pedana che lo vide conquistare il titolo mondiale giovanile, ha ridato fiducia a un atleta che assieme a Schwazer è il miglior talento apparso sullo scenario atletico nazionale dell'ultimo decennio. Antonietta Di Martino è una stupenda macchina agonistica. Il recentissimo 2.01 le apre la strada a qualsiasi piazzamento. Quanto ai velocisti, sembrano aver acquisito piena coscienza della validità di un quartetto che giorni addietro, nella rassegna continentale a squadre di Bergen, ha confermato, tutte intere, le possibilità di successo.

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