Burdisso, solo Roma
Tutto fermo. O quasi. Aspettando l'accordo tra Unicredit e i Sensi (mercoledì o giovedì i legali delle due parti si vedranno di nuovo) c'è un solo affare realmente in piedi per la Roma. E risponde al nome di Nicolas Burdisso. La società giallorossa non può e non vuole forzare i tempi ma può contare su un alleato importante: il giocatore. Burdisso ha parlato chiaro con l'Inter: «Non torno». Un modo «forte» per far capire ai dirigenti nerazzurri che non intende rinnovare il suo contratto, in scadenza tra un anno. La situazione ideale per chi deve comprare, cioè la Roma, pessima per l'Inter che rischia di perdere il giocatore tra un anno senza incassare un euro. Burdisso ha fatto una scelta e non intende tornare indietro, spinto dalla famiglia che si è integrata a meraviglia nella Capitale. Tra domani e giovedì, quando si aprirà ufficialmente il mercato, il ds giallorosso Daniele Pradè partirà per un blitz di 48 ore a Milano, dove incontrerà il «pari grado» dell'Inter, Marco Branca. L'imminente vertice non significa che la trattativa è vicina alla conclusione. Tutt'altro: c'è una distanza considerevole da colmare, i 5 milioni offerti dalla Roma contro una richiesta di circa il doppio. Il classico incontro a metà strada - 7 milioni - è l'obiettivo dei giallorossi. Ma ci sarà da sudare. Anche perché l'Inter per dar forza alla sua richiesta punta sull'interesse del City per l'argentino. Ma anche lì il giocatore è stato chiaro: «Roma e basta». A Trigoria si mantiene un cauto ottimismo. Burdisso prima del Mondiale aveva dichiarato pubblicamente la sua voglia di non tornare a Milano e nelle ultime ore l'ha ribadita nei colloqui privati con l'Inter. «Aspetto anche io delle notizie sul mio futuro» si è limitato ad aggiungere ieri dal Sudafrica, dove sta diventando sempre più protagonista con la «sua» Argentina. E questa non è una bella notizia per la Roma che conta comunque di risolvere il nodo entro i primi giorni di agosto. Burdisso avrà tre settimane di vacanze dopo il Mondiale e non potrebbe comunque partecipare al ritiro di Riscone (15-27 luglio). Ci vuole pazienza e, come insegna il recente passato, non vanno escluse sorprese quando Roma e Inter si mettono sedute allo stesso tavolo. A proposito: che fine hanno fatto le amichevoli (con relativi incassi a favore dei giallorossi) pattuite nell'ambito delle cessioni di Mancini e Chivu e mai giocate? Il resto del mercato è legato a doppio filo al ricavato delle cessioni. Baptista in primis. Il Tottenham, che punta forte su Luis Fabiano, lo vorrebbe solo in prestito mentre sarà difficile convincere il brasiliano a trasferirsi all'Olympiacos. Su Baptista c'è stato anche un sondaggio del West Ham. Ma l'affare che la Roma vorrebbe intavolare con l'ex club di Zola è un altro: uno scambio tra Doni e Behrami. Gli inglesi cercano un portiere per sostituire Green (quello della papera al Mondiale...) e il nuovo tecnico Grant ha fatto il nome del romanista. I dirigenti di Roma e West Ham si sono sentiti telefonicamente e tra una decina di giorni potrebbero organizzare un incontro. Behrami è ritenuto l'esterno ideale per le esigenze di Ranieri e la cessione di Doni vitale per «alleggerire» il bilancio: due piccioni con una fava.