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Wimbledon, i big fanno sul serio

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DanielePalizzotto Andy Roddick ci sperava: ripetere l'impresa di Goran Ivanisevic, fermato tre volte in finale a Wimbledon prima dell'incredibile successo del 2001, a 29 anni ma soprattutto da numero 125 al mondo. Anche lui, in fondo, ha già giocato tre finali, bloccato ogni volta dal cannibale Roger Federer. Per la quarta, e soprattutto per il trofeo sognato una vita, dovrà però attendere almeno un altro anno. Il guastafeste di turno si chiama Yen-Hsun Lu e viene dall'isola di Taiwan. Numero 82 al mondo, mai oltre il terzo turno negli Slam (raggiunto solo lo scorso anno in Australia), Lu ha giocato la partita della vita, mettendo alle corde A-Rod a suon di colpi vincenti da fondo. A Roddick non sono bastati 38 ace, non è stato sufficiente concedere due sole palle break e perdere una sola volta il servizio in tutto l'incontro, sul 8-7 del quinto set, per il beffardo 4-6, 7-6, 7-6, 6-7, 9-7 finale. Una sorpresa incredibile, l'unica nella giornata degli ottavi maschili. I favoriti Federer e Nadal sono tornati a convincere, superando in tre rapidi set Melzer e Mathieu. Qualificati da pronostico ai quarti di finale anche Murray, Djokovic, Soderling, Berdych e Tsonga. Le sorprese non sono invece mancate nel torneo femminile. Solo tre delle prime otto favorite (la Clijsters e le sorelle Williams) hanno rispettato le indicazioni della vigilia e raggiunto i quarti. Dove sono approdate anche la ceca Kvitova, la qualificata estone Kanepi e la bulgara Pironkova, rispettivamente numeri 62, 80 e 82 della classifica mondiale, capaci di eliminare tenniste quotate come Wozniacki (umiliata 6-2, 6-0 dalla mancina ceca), Stosur e Bartoli. Oggi, nella giornata dedicata ai quarti femminili, Kvitova e Kanepi si giocheranno addirittura un posto in semifinale. Dove ad aspettarle ci sarà probabilmente Serena Williams (7-6, 6-4 alla Sharapova) e quindi il capolinea di un torneo comunque trionfale. L'unica concreta minaccia all'ennesima finale tra sorelle si chiama Kim Clijsters: il derby vinto in rimonta contro la Henin (2-6, 6-2, 6-3), innocua perfino sulla diagonale di rovescio, legittima le speranze della belga.

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