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Mondiali flop per mezza Europa Don Fabio come Lippi e Domenech

Mondiali, Fabio Capello durante Inghilterra - Germania

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Il primo Mondiale di calcio organizzato in Africa si sta dimostrando letale per molte squadre europee date alla vigilia per favorite. Dopo il forfait delle finaliste di Berlino 2006 Italia e Francia, che non hanno nemmeno superato il girone iniziale del torneo, anche l'Inghilterra è fuori dalla coppa dopo la sconfitta per 4 a 1 negli ottavi di finale contro la Germania. I tedeschi sono i soli, insieme a Spagna, Olanda e Portogallo, a portare alti i vessilli del Vecchio Continente in Sudafrica. Il copione, dopo la débacle inglese, è lo stesso seguito alle eliminazioni di Francia e Italia. Stampa scatenata e allenatore sotto processo. Dopo Raymonde Domenech e Marcello Lippi, dunque, tocca a Fabio Capello andare sul banco degli imputati.   LA SCONFITTA PIÙ BRUTTA - La stampa inglese non si fa mancare nulla all'indomani della sconfitta contro la Germania negli ottavi di finale dei Mondiali in Sudafrica: delusione, rabbia per il clamoroso errore arbitrale e critiche veementi nei confronti del ct Fabio Capello. Per il Daily Telegraph quella di ieri è "La peggiore sconfitta dell'Inghilterra in Coppa del Mondo" mentre il Daily Mail prova a buttarla sull'ironia: "Se i nostri si fossero difesi così male a quest'ora parleremmo tedesco", riferito alla prestazione disastrosa della retroguardia inglese paragonata a quanto vissuto oltremanica durante la seconda guerra mondiale. ANCHE ROONEY SOTTO PROCESSO - L'errore della terna arbitrale sul gol fantasma di Franck Lampard è ovviamente in tante prime pagine. L'Independent gioca con la foto del gol e quella di Fabio Capello e titola "Segnato un gol perfettamente regolare ma non assegnato. Ma l'Inghilterra non deve lamentarsi, la Germania ci fa fuori". Per il Guardian l'errore rappresenta "Gli echi del '66, ma per la generazione d'oro del calcio inglese è tutto finito". La svista del direttore di gara uruguayano Jorge Larrionda non è però considerata una scusa per la cattiva prestazione della nazionale dei Tre Leoni: sul banco degli imputati c'è ovviamente Fabio Capello, reo, secondo il Daily Mirror, di guadagnare ben "Sei milioni di sterline ma di non valere un centesimo". A chiedere le dimissioni del tecnico di Pieris sono diversi quotidiani, tra cui il Times e il Daily Star, che pubblica già le quote sul suo eventuale sostituto, indicando Roy Hodgson come principale favorito per la sua successione. Giornali inglesi molto polemici anche con l'attaccante Wayne Rooney, il cui viso deluso campeggia su diverse prime pagine. L'attaccante del Manchester United è considerato una della più grande delusioni di questo Mondiale. APPESO A UN FILO - Nonostante le sollecitazioni della stampa, però, nelle prossime ore  non ci sarà nessun colpo a sorpresa sul futuro di Fabio Capello. La Football Association  deciderò nelle prossime settimane, anche se già oggi è in programma  il primo incontro tra il ct dell'Inghilterra e il presidente del Club England Sir David Richards. Argomento del colloquio, ancor prima che il futuro del tecnico italiano, l'analisi di Capello sulla disastrosa spedizione mondiale. Perchè dopo le convincenti qualificazioni, durante le quali l'Inghilterra aveva vinto nove partite su dieci realizzando 34 reti, con l'approssimarsi del mondiale i Tre Leoni si sono persi. Irriconoscibili, impauriti, fragili. Arrivato nel dicembre 2007 proprio per trasmettere spessore internazionale ad una generazione di campioni (vedi John Terry, Frank Lampard, Steve Gerrrad) che in nazionale non avevano mai reso come nei rispettivi club, Capello aveva conquistato tutti con i suoi modi spiccioli e autoritari, il suo carisma da vincente, l'arroganza di chi non ha mai un'esitazione. Anche per questo alla vigilia della partenza l'italiano aveva preteso, e ottenuto, che venisse eliminata dal contratto una clausola che avrebbe consentito alla Fa la rescissione unilaterale del contratto al termine del mondiale. Corteggiato anche dall'Inter, dopo aver rifiutato Juventus e Milan, Capello aveva puntato i piedi durante il ritiro austriaco ed era stato accontentato. Voleva evitare di trovarsi a luglio senza Inghilterra e senza alternative. D'altronde lui l'ipotesi di una simile catastrofe non l'aveva neppure presa in considerazione. L'obiettivo minimo era la semifinale anche se si diceva convinto di raggiungere l'ultimo stadio del mondiale, la finalissima di Johannesburg. Ma già dopo le amichevoli pre-mondiali, contro Giappone e Messico, più di un dubbio emerge. Perplessità esplose all'esordio in Sudafrica contro gli Usa. Un pari deludente a cui segue un altro pareggio, ancora più desolante, contro l'Algeria. Prima della gara contro la Slovenia Capello è costretto non solo a rintuzzare l'ammutinamento di parte dello spogliatoio che chiede il cambio di modulo (dal 4-4-2 al 4-4-1-1), ma anche a fare i conti con una stampa sempre più critica nei suoi confronti. L'UOMO DA SEI MILIONI DI STERLINE - Se gli vengono riconosciuti gli alibi degli infortuni (Rio Ferdinand, Ledley King, Gareth Barry) e di una condizione fisica generale spossata dopo una stagione troppo lunga e intensa, sono alcune scelte che non convincono. Capello insiste su Emile Heskey e trascura Jermain Defoe e Peter Crouch. Addirittura si dimentica di Joe Cole e non trova la soluzione per valorizzare Wayne Rooney. E ora che l'Inghilterra è fuori, la campagna mediatica per le sue dimissioni è già cominciata. L'hanno lanciata i tabloid più letti, Mirror ("FabiGo!") e Sun ("Fabio, è tempo di andartene. E porta con te i tuoi giocatori"). Un appello destinato però a restare inascoltato perchè al termine della partita contro la Germania Capello è stato categorico: non ha alcuna voglia di dimettersi. Toccherà dunque alla Fa decidere il da farsi. Di certo registrerà gli umori dell'opinione generale (stampa più tifosi) oltre ad ascoltare le intenzioni del tecnico. Che da parte sua - in presenza di fiducia rinnovata - vorrebbe restare fino all'Europeo 2012 per giocarsi una seconda chance. E in questo senso il sontuoso contratto da sei milioni di euro a stagione potrebbe venirgli in soccorso dal momento che in caso di divorzio la Fa dovrebbe corrispondergli un'altrettanta lauta liquidazione. E in tempi di recessione pagare un tecnico per non farlo lavorare è decisamente fuori moda.  

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