Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La nazionale italiana torna a casa Fischiata a Roma, snobbata a Milano

Dopo la batosta in Sudafrica la nazionale atterra a Fiumicino. Fabio Cannavaro e Giancarlo Abete

  • a
  • a
  • a

Volti scuri e stanchi. La Nazionale è tornata in Italia e una buona parte della delegazione azzurra è sbarcata a Roma Fiumicino mentre il resto dei giocatori è ripartito alla volta di Malpensa per la seconda e ultima fermata del volo partito ieri da Johannesburg. Ad accoglierli qualche tifoso arrabbiato che gridava loro "vergogna", "troppi soldi" e "andate a lavorare", e soprattutto la stampa, ma non tutti hanno voglia di parlare. Lippi, De Rossi e Gilardino dribblano i microfoni e chi si concede lo fa solo per ribadire già quanto detto dopo la sconfitta con la Slovacchia che è costata l'eliminazione. "Spiace, siamo amareggiati, è normale la delusione", le parole di Salvatore Bocchetti ai microfoni di Sky Sport. "Avrei preferito passare il turno piuttosto che giocare - dice invece Fabio Quagliarella, tra i pochi a salvarsi nella disastrosa sfida persa con gli slovacchi - Abbiamo fatto tutti il nostro mea culpa, abbiamo chiesto scusa, speriamo per il futuro di avere un'Italia più forte". PEPE SI ARRABBIA PER LE BARE DI FORATTINI -  "L'eliminazione brucia ancora adesso - ammette Riccardo Montolivo - Ci rendiamo conto dell'occasione che abbiamo sprecato, siamo distrutti". Gli fa eco Totò Di Natale: "dispiace, chiediamo scusa a tutti, è andata così". Tra i più delusi Simone Pepe. "C'è amarezza e dispiacere, per noi è una tragedia sportiva - riconosce il neojuventino - Il mio Mondiale? Conta poco, conta quello della squadra che non è stato positivo e dunque non è stato positivo anche il mio". Pepe sbotta però per una vignetta di Forattini che ritraeva undici bare azzurre in un campo di calcio. "Mi ha dato fastidio - conferma - Accetto le critiche ma andare oltre, con delle bare disegnate su un giornale, è eccessivo. La Juve? E' un'occasione importante". Le parole di Giampaolo Pazzini - e col passare delle ore ti rendi conto di quello che è stato. C'è grande dispiacere per tutti. Prandelli? Adesso c'è la voglia di smaltire al più presto questa delusione e ripartire". MALPENSA, POCHI TIFOSI E MOLTI SOUVENIR - È atterrato invece alle 10.06 all'aeroporto di Milano Malpensa il volo Alitalia da Roma Fiumicino con a bordo la parte di delegazione della Nazionale italiana rientrata da Johannesburg e che non si è fermata nella capitale. Al terminal 2 non si vedono tifosi. Solo un nutrito gruppo di giornalisti, fotografi e cameramen che attende di fronte ad un varco lontano dall' aerostazione. Gli azzurri sbarcati a Milano Malpensa hanno lasciato l'aeroporto alla spicciolata a bordo di auto private e monovolume, perlopiù con vetri oscurati: nessuno dei giocatori si è fermato a parlare con i giornalisti. All'uscita da un varco lontano dal terminal 2 presidiato dalle forze dell'ordine, si sono potuti riconoscere Gigi Buffon, Andrea Pirlo e Rino Gattuso. Occhiali da sole e telefonino all'orecchio, la posa tipo dei giocatori della Nazionale. A Malpensa c'erano una cinquantina tra giornalisti, fotografi e cameramen in attesa del loro rientro. Ad essi si sono aggiunti appena una decina di curiosi, che si sono limitati a fotografare gli azzurri.  Curiosi infine i sacchetti notati in mano ad un gruppo della delegazione uscito a piedi: borse di carta zebrata bianconera con la scritta Out of Africa, probabilmente piene di souvenir.  

Dai blog