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Ma il clou arriverà solo domani

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Va in archivio la fase a gironi: e la Spagna c'è. Non fallisce la fondamentale sfida con il Cile, che aveva cominciato benissimo, prima di pagare cara una uscita folle del portiere, quasi da metà campo Villa in gol. Poi il raddoppio di Iniesta, cileni in dieci ma capaci di tornare in partita con Villar, quanto basta per il secondo posto e la promozione. Avrà il Brasile, derby iberico tra Portogallo e Spagna. La Svizzera si ferma, tradisce i suoi limiti quando deve attaccare. Pomeriggio tutto sommato sonnolento, non è stata sufficiente a movimentarlo la rincorsa della Costa d'Avorio a una goleada che avrebbe dovuto assumere proporzioni devastanti, invece sono arrivati appena tre gol, ma i nordcoreani sono ugualmente contenti, dopo la grandinata sofferta di fronte ai portoghesi. Comunque non sarebbe bastato agli ivoriani neanche il più fantasioso dei punteggi se il Brasile non avesse rimandato sconfitto il Portogallo, che ha blindato la sua difesa, tuttora immacolata, senza neanche troppo soffrire contro una squadra demotivata e già promossa. Ma non è stata un'amichevole, gialli a raffica per gioco scorretto, graziato Juan che avrebbe meritato il rosso per avere fermato con la mano una chiara occasione da gol per Cristiano Ronaldo. Oggi si parte con il «juego a morir»: così i nostri amici messicani, due volte anfitrioni in Coppa del Mondo, amano definire la fase dell'eliminazione diretta, quando il verdetto del campo non ammette appello. E si parte con la zona meno nobile del tabellone, quella che aprirà la porta di una semifinale a un'outsider, visto che sono in corsa l'Uruguay, la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Ghana, nessuna traccia della vecchia Europa. Livello decisamente più basso rispetto al turno di domani, nobilitato da Argentina-Messico e soprattutto da Inghilterra-Germania. Uruguagi favorititi sugli asiatici, invece grande equilibrio tra i soli africani superstiti e i sorprendenti americani, che per dare reale credito al «soccer» devono puntualmente attendere le scadenze quadriennali. Cresce l'interesse per questo sport, ma soprattutto a livello giovanile, il professionismo è penalizzato dalla mancanza di tempi morti, quelli che garantiscono i soldi degli sponsor televisivi. Ma le imprese della formazione di Bradley affascinano l'orgoglio nazionalistico, prerogativa degli yankees.

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