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Italia accolta a Fiumicino tra gli insulti di pochi tifosi

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.«Sì, è giusto chiamarlo così - riconosce il vice presidente della Figc Albertini - se serve a rendersi conto della figuraccia». Su quel volo charter AZ8081 ha viaggiato l'Italia appena entrata nella storia per la peggior prestazione di sempre in un Mondiale. Un ritorno in patria che più mesto non si può, tra tanta indifferenza e le urla di pochi contestatori: all'aeroporto ieri mattina c'erano più giornalisti che tifosi, non più di una ventina. La Nazionale era reduce da dieci ore di viaggio da Johannesburg tra noia, tristezza, tensione. Appena saliti a bordo Lippi e gli azzurri hanno letto i giornali italiani. E non hanno gradito. «Critiche eccessive e di cattivo gusto» il pensiero un po' di tutti i giocatori. Nessuno di loro era ancora nato nel 1966 e non può ricordare i pomodori lanciati alla Nazionale all'aeroporto di Genova in piena notte dopo la sconfitta con la Corea del Nord al Mondiale in terra inglese. Ieri non si è andati oltre qualche insulto. Cannavaro e Abete i più bersagliati. «Vergognatevi!». «Indegni!». Il classico repertorio, insomma, e qualche chicca: «Sopravvalutati!» l'urlo di un romano apprezzato dal resto dei contestatori. Un altro si è rivolto così al presidente federale: «Hai parlato due ore e non si è capito niente, non sei bono manco a costruì gli stadi!». Inizialmente i giocatori dovevano essere scortati direttamente dalla pista fino alle auto private e invece si sono a ritrovati a camminare tra gli altri passeggeri in transito e il personale di Fiumicino. Sono tornati anche i tifosi italiani dal Sudafrica, con tanta delusione e uno speciale souvenir nelle buste: le vuvuzelas. Solo Lippi ha anticipato l'arrivo dei bagagli ed è filato via, schivando i cronisti, verso una macchina della Figc che lo aspettava all'esterno dello scalo. «Ho già detto quello che dovevo dire» ha tagliato corto il ct, prima di raccogliere l'incoraggiamento di un tifoso («Ecco, avete visto?» ha sottolineato Lippi) e gli insulti («Ci hai umiliato!) di tutti gli altri che lo hanno visto entrare in macchina e chiedere all'autista di partire immediatamente. È l'immagine di un uomo sempre più solo al passo d'addio. Applausi solo per Quagliarella e De Rossi, mentre milanisti e juventini hanno preso un altro aereo per Milano e sono atterrati due ore dopo a Malpensa. «Nessuno di noi si aspettava di uscire così, ma se anche fossimo passati non saremmo andati lontani» ha ammesso Buffon. Nel suo futuro a breve termine c'è un'operazione all'ernia del disco, 3-4 mesi per il recupero e poi la fascia di capitano della Nazionale. Prandelli lo aspetta già con ansia. Sta per iniziare la nuova era: il ct verrà presentato il 1°luglio a Roma, l'11 agosto prima amichevole e 3 settembre l'esordio ufficiale in Estonia nelle qualificazioni per Euro 2012. Prima si gioca, prima si dimentica, e meglio è.

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