Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Capello e il tabù tedesco

Esplora:
Il ct della nazionale inglese Fabio Capello

  • a
  • a
  • a

«Il calcio è uno sport che si gioca con una palla, in undici contro undici, e in cui alla fine vince sempre la Germania». Questa frase più d'effetto che vera la pronunciò Gary Lineker, stufo di dover abbassare la testa al cospetto dei temibili panzer. La nazionale britannica ha sempre avuto una sorta di tabù nei confronti dei dirimpettai teutonici. Un tabù che affonda le sue radici nei decenni, perché dopo la finale vinta dai padroni di casa nel '66 a Londra, negli incroci successivi (da Messico '70 a Belgio '72, fino al Mondiale del 1990. Quando si è trattato di «dentro o fuori», l'ha spuntata sempre la praticità tedesca al cospetto delle ambizioni dei sudditi di Sua Maestà. Stavolta, spira un'aria diversa: si può addirittura sperare che venga fuori un grande spettacolo, da questo scontro tra titani. La Germania ha compiuto interamente il suo dovere nel primo turno: malgrado un passo falso contro la Serbia, gli uomini di Löw hanno vinto il loro girone; cosa che non è invece riuscita all'Inghilterra, che dopo un pari sfortunato con gli Usa, e uno squallido 0-0 con l'Algeria, hanno trovato la qualificazione nell'ultima sfida con la Slovenia: ma come secondi della classifica del gruppo C, fatto che li ha portati all'ottavo più difficile, ma forse anche più intimamente, morbosamente sognato. C'è una sottile componente psicologica ad accompagnare il cammino degli uomini di Capello, che hanno dovuto affrontare e superare troppi fantasmi (la pressione di non vincere un titolo da 44 anni) prima di ritrovarsi - forse - contro gli sloveni. E ora avrebbero la possibilità di abbattere, uno dopo l'altro, i tabù accennati sopra. La Germania negli ottavi; se passano il turno, probabilmente l'Argentina nei quarti. Della serie: se impresa dev'essere, impresa sia in tutto e per tutto. Capello, non occorre dirlo, ci spera e aspetta che Rooney si sblocchi e aggiunga le sue fondamentali reti a un gioco tutto sommato promettente. Sull'altro fronte, la Germania dei giovani ha dimostrato potenzialità notevoli, e l'uomo del momento è indubbiamente Ozil, autore tra l'altro del gol-qualificazione contro il Ghana. Oggi alle 16, a Bloemfontein, sapremo quale delle due rivali andrà avanti e quale tornerà a casa. Qualunque essa sia, il Mondiale perderà una grande protagonista. Ma si sa come funziona: ne resterà soltanto una.

Dai blog