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Riecco Alonso

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.Più che ad affermare certezze, servono ad accantonare dubbi. Con questo metro di valutazione, si può dire che la F10 completamente rinnovata che la Ferrari ha portato a Valencia non può ancora dirsi promossa, ma certamente non è stata bocciata dal circuito del Gp d'Europa. Il giro secco in 1'39"283 con cui Alonso ha messo tutti dietro sull'asfalto di casa è quanto di meglio potessero sperare gli uomini del box Ferrari. Un tempo inferiore alla pole di Lewis Hamilton nel 2009, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi, da Maranello, aspettava il verdetto con speranza e timori. Perché altri errori, a questo punto della stagione, sarebbero imperdonabili. Certo, poi ci sono gli aspetti negativi. Innanzitutto i distacchi, che sono davvero minimi, con le Red Bull che «alitano sul collo» del ferrarista a uno-due decimi. Un divario che, con la possibilità di bluffare sul carico di benzina, potrebbe anche ribaltarsi a favore di Vettel e Webber. E poi c'è l'ennesima giornata di passione di Felipe Massa, che per uno spegnimento del motore ha potuto girare poco chiudendo solo con il settimo tempo. Tanto da far venire il sospetto che, più che a essere migliorata la Rossa, sia Alonso a continuare a fare miracoli. «In questo momento è difficile dire dove siamo - ha ammesso lo spagnolo - ma è presto per parlare di ultima spiaggia. Anche se sono il primo a sapere che non possiamo permetterci un week end senza punti». Oggi alle 11 l'ultima sessione di libere, mentre alle 14 (diretta su Rai Due) si farà sul serio con le qualifiche. I precedenti sono incoraggianti: l'unica volta che nel 2010 Alonso ha staccato il primo posto nelle libere, in Bahrain, poi ha vinto la gara. Al Cavallino sono autorizzati a fare gli scongiuri.

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