E sui francesi l'ombra della ghigliottina
Un affare di Stato. Come facilmente prevedibile, il rientro in patria della nazionale francese dalla disastrosa avventura in Sudafrica è stato tutt'altro che tranquillo. Appena scesi dal vistoso aereo giallo che li ha riportati in Francia, i Bleus hanno pensato bene di dribblare le centinaia di giornalisti e tifosi frustrati che li aspettavano da ieri mattina - non certo per congratularsi - all'aeroporto Le Bourget. I giocatori non sono nemmeno passati per il terminal dello scalo, si sono subito imbarcati su altri aerei pronti a riportarli a casa. Tutti tranne uno. Thierry Henry, simbolo della disfatta nel bene e nel male, era atteso per un'udienza con il Presidente Nicolas Sarkozy. L'attaccante, arrivato all'Eliseo con una monovolume nera della presidenza e scortato da due moto si è subito rinchiuso all'interno del palazzo insieme a Sarkozy, con cui ha parlato per circa un'ora. Il portavoce dell'Eliseo ha riferito che il capo di Stato avrebbe sottolineato a Henry l'importanza di dare un'immagine dignitosa della Francia in una kermesse importante come i mondiali. Un colloquio che ha però causato altre polemiche, in quanto Sarkozy avrebbe cancellato un altro impegno con un gruppo di Ong in vista del G20 in Canada, proprio per far posto al mesto ritorno a casa dei Bleus. Scatenati i media francesi. Nella mattinata di ieri Le Figaro ha fatto risalire la magra figura francese all'ultima partita delle qualificazioni, dopo il fallo di mano di Henry contro l'Irlanda. Le Parisien ha invece preannunciato la prima testa a saltare dopo la figuraccia dei Bleus: sarà Jean-Pierre Escalettes, il presidente della Federazione, reo di essere «crollato sotto la pressione di Sarkozy». Diverse le opinioni nel pomeriggio, dopo l'eliminazione dell'Italia. La stampa francese ha cavalcato il detto «mal comune mezzo gaudio» e ci è andata giù duro. «Arrivederci Italia», «Italia, altro fiasco», «Arrivederci, amore, ciao» e «Mamma mia che disastro!», questi i titoli delle maggiori testate online di ieri.