La Roma resta sospesa
Un altro rinvio ma l'accordo è più vicino. Il 5 luglio è l'ultima data possibile per un'intesa «storica» tra Unicredit e i Sensi che porterà, tra le tante conseguenze, alla messa in vendita della Roma. Il tentativo di conciliazione va avanti dopo la riunione di ieri mattina del collegio arbitrale presieduto dal professor Cesare Ruperto e alla quale hanno preso parte anche Rosella Sensi e Piergiorgio Peluso, ad di Unicredit Corporate Banking, oltre agli arbitri - Romano Vaccarella ed Enrico Gabrielli - e i rispettivi staff di legali, Un incontro lungo quasi tre ore dentro lo studio di Ruperto, al terzo piano della palazzina P5 di via Cesare Ferrero da Cambiano, civico 82. Fuori il marito della Sensi, cronisti, fotografi e telecamere in attesa, dentro trattativa a oltranza. «O entro il 5 luglio c'è un accordo scritto oppure andrò a sentenza» ha detto il presidente del collegio arbitrale, che anche durante la concitata riunione di ieri ha preso in mano la situazione. E alla fine ha concesso un ulteriore rinvio. L'accordo a grandi linee è stato trovato. Unicredit, che è anche azionista al 49% della holding, affiderà a un advisor indipendente - una banca d'affari - il mandato a vendere irrevocabile di tutti gli asset di Italpetroli: compresa la Roma ed esclusi solo alcuni immobili tra cui Villa Pacelli. Con il ricavato verranno coperti i debiti, 325 milioni di euro più interessi verso Unicredit e altri 90 con Montepaschi. La banca sta già cercando un acquirente per la Roma, l'asset più prezioso: dopo l'uscita di scena di Angelini, si parla di una cordata che coinvolga imprenditori romani e un fondo americano. Che succederà nel frattempo? Aspettando nuovi proprietari, verrà mantenuto lo status quo e saranno quindi gli attuali dirigenti ad occuparsi della gestione ordinaria del club. Perché la banca non ha la minima intenzione di occuparsi della Roma in modo diretto. A dividere ancora le parti resta la decisione sul numero di immobili da lasciare ai Sensi che poi, salvo colpi di scena che in questa infinita vicenda non vanno mai esclusi, si faranno da parte dopo aver ottenuto il massimo possibile. La situazione ormai irrecuperabile di Italpetroli ha convinto la famiglia a rompere gli indugi: i revisori della Bdo e il collegio sindacale si sono dichiarati non idonei ad esprimere un giudizio sul bilancio 2009 dell'azienda. L'assemblea dei soci convocata per lunedì è stata spostata in seconda convocazione al 7 luglio. Proprio due giorni dopo una data che potrebbe segnare la storia della Roma. «Siamo fiduciosi che l'accordo si troverà» fanno sapere gli avvocati delle due parti. Intanto oggi si riunirà il cda di As Roma per la trimestrale, all'ordine del giorno anche la questione stipendi: entro domani vanno trasmessi alla Lega Calcio i documenti che attestano il pagamento degli stipendi di tutti i tesserati (circa 19 milioni) fino ad aprile compreso. Non rispettare la scadenza comporterebbe la penalizzazione di un punto nel prossimo campionato ma da Trigoria continua a trapelare grande ottimismo sull'argomento. Parte degli emolumenti verrà coperta dall'incasso di una rata dei diritti tv. E il mercato? Mentre l'Inter vuole 10 milioni per Burdisso e complica l'affare, oggi Pradè sarà a Milano per le comproprietà: ormai scontato l'epilogo alle buste con l'Udinese per Motta. E non è una bella prospettiva per una Roma ridotta così.