L'obiettivo resta a portata di mano
Non sarà il biblico giorno del giudizio, ma insomma per gli Azzurri è una svolta importante, questa sfida di Johannesburg: da dentro o fuori, un'ipotesi che all'atto dei sorteggi avrebbe fatto sorridere, ma noi siamo bravi a complicarci la vita. Qualche spiritoso (con quella faccia?) ha insinuato che ce la compreremo, la partita con la Slovacchia, un sospetto che, per esempio, non avrebbe mai potuto sfiorare la Roma, a meno che qualcuno non fosse disposto a farsi corrompere a parametro zero. Richiami alla farsa della presunta combine con il Camerun in Spagna, i sostenitori del complotto dimenticavamo che gli africani avevano avuto dieci nitide palle da gol contro la Polonia e altrettante contro il Perù. Bearzot aveva saputo sterilizzare il loro micidiale contropiede: e questa era stata la sola chiave del passaggio del turno. L'obiettivo del secondo posto, nonostante le cose inguardabili finora esibite, sembra ampiamente a portata di mano, assai più problematico il primato, a meno che il Paraguay non decida di regalare un'ulteriore ribalta ai dilettanti neozelandesi, ipotesi poco praticabile. Lippi si offende per le critiche, a suo parere immotivate, afferma che l'Italia ha preso due soli tiri in porta (falso, gli All Whites hanno sfiorato il vantaggio in due occasioni). Mi ricorda il grande Liedholm che marcava Alfredo Di Stefano, autore di tre gol: ma Nils obiettava «Ha fatto soltanto quello». Per schiantare la Slovacchia, che non sarà il Brasile, ma per la Nazionale vista finora basta e avanza, ennesimo cambio di modulo, i dubbi soltanto sugli interpreti più avanzati del 4-3-3, possibile un posto per Quagliarella. Va avanti Fabio Capello, la sua Inghilterra traduce in avara cifra la sua netta superiorità sulla Slovenia, basta il gol di Defoe, poi l'udinese Handanovic diventa una saracinesca. Amara delusione per i nostri vicini di casa, qualificati, nonostante la sconfitta. Fino ai minuti di recupero che hanno consentito agli Stati Uniti di superare l'Algeria e di centrare promozione e primo posto. E avremo un ottavo che è quasi una finale anticipata, tra Inghilterra e Germania, tedeschi vittoriosi sul Ghana che è forse contento di dover affrontare gli Stati Uniti. La Serbia commette l'ennesimo suicidio, facendosi battere nettamente dall'Australia, alla quale la vittoria non basta per superare il turno, ma esce almeno a testa alta.