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Zambrotta scaccia i fantasmi azzurri: "Pensiamo positivo e senza paura"

Gianluca Zambrotta

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La vecchia guardia azzurra fa quadrato nel momento più difficile. «Non si può mettere in discussione Fabio Cannavaro: arrivarci, come lui, a 37 anni in queste condizioni. Sta facendo un bel campionato», ha detto Gianluca Zambrotta, uno dei nove campioni del mondo rimasti in nazionale per il Mondiale 2010, all'antivigilia della decisiva partita con la Slovacchia. «Le critiche nel calcio ci stanno: però mi ha dato fastidio che prima di questo Mondiale mi abbiano dato del bollito - ha aggiunto Zambrotta - Ho 33 anni, da tre mesi stavo preparando questo appuntamento. Avete visto come sta andando il mio Mondiale?».   VIETATO PENSARE AD UN'EVENTUALE USCITA - «Uscire dal Mondiale? Sinceramente non ci voglio neanche pensare». Gianluca Zambrotta scaccia i fantasmi azzurri, all'antivigilia della partita con la Slovacchia. «Sappiamo che è da dentro o fuori, ma siamo abituati a queste situazioni - dice il terzino della nazionale - Pensiamo in positivo, senza paura. Pensiamo di potercela fare, ci servirà anche un pizzico di fortuna in più». CHRISTIAN MAGGIO INTERVIENE CON UMILTA' - Sereno, pacato, lucido, umile, ma anche voglioso di dimostrare che, quella sudafricana, per lui, non è una vacanza. Christian Maggio ancora non conosce il sapore dell'esordio in una Coppa del mondo di calcio, ma non si danna l'anima. Dalle sue parole sgorga tranquillità a fiotti, voglia di fare gruppo, grandissima fiducia. La stessa che Marcello Lippi ha sempre sbandierato e che è stata messa a dura prova dai due pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda. «La voglia di dimostrare qualcosa è tantissima - rileva Maggio - sono contentissimo di essere qui, in Sudafrica si può dire che ho raggiunto l'apice della mia carriera». ZAMBROTTA E' ANCORA IN FORMISSIMA - Il prosieguo è un'esaltazione del gruppo. «Non possiamo giocare tutti - spiega Maggio - si va in campo in 11, ma è comunque importante importante farsi trovare pronti. Al Sestriere, durante la preparazione, l'allenatore ha provato diverse soluzioni; io sono in ballottaggio con un campione del mondo del calibro di Zambrotta, che avrà pure 33 anni ma corre ancora molto». A chi gli fa notare che l'Italia di Lippi gioca male, Maggio risponde secco: «Non è vero, siamo stati solo un pò sfortunati in queste prime due partite. Il risultato è la cosa più importante ed in questo momento non arriva. A noi interessa scendere in campo sereni, io sono contento di essere qui. Il ct punta sul gruppo, sta a noi seguirlo ed aiutarlo, così come è giusto aiutarci tra noi». RISPETTO PER LE DECISIONI DI LIPPI - Maggio giovedì, sul terreno dell'Ellis Park di Joannesburg, ritroverà l'amico e compagno di squadra del Napoli, Marek Hamsik. «Mi farà molto piacere incontrarlo - racconta l'esterno azzurro - a fine partita magari cercheremo di scambiarci la maglietta». Poi, tornando alla propria esperienza in Sudafrica, Maggio aggiunge: «Sono arrivato qui con tante ambizioni e, se il ct mi sceglierà, cercherò di farmi trovare pronto. I cambiamenti di modulo? L'allenatore, in base alle partite, ha cambiato spesso, è vero, ma lo ha fatto anche in base all'avversario di turno. Le sue scelte bisogna accettarle. Per me, del resto, è un onore giocarmi il posto con Zambrotta. Forse io ho più qualità offensive rispetto a lui, ma in linea di massima siamo simili». Maggio si accontenterebbe anche di un posto a centrocampo, pur di giocare. «Non ci sarebbero problemi», taglia corto. La Slovacchia non fa paura, però «sarà una partita difficile, ma quel che conta è entrare in campo sereni, come ci ha detto di fare Lippi». Poi, ancora un messaggio ad Hamsik. «È un grandissimo giocatore, di qualità, non lo scopro certo io. Spero che dopodomani faccia il bravo e non sia in forma...».

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