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Per Capello ultima chiamata

Il ct della nazionale inglese Fabio Capello

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PORT ELIZABETH Nel Mondiale indigesto alle corazzate europee oggi tocca a Inghilterra e Germania il compito di provare a invertire la tendenza. Un'impresa che non si presenta facilissima soprattutto per la Nazionale guidata da Fabio Capello che, dopo due pari nelle prime uscite, è obbligata a trovare i tre punti nell'insidiosa gara contro la Slovenia (ore 16). La vigilia degli inglesi è stata tutt'altro che tranquilla. Non c'è stato un ammutinamento «stile Francia», ma nello spogliatoio guidato dal sergente di ferro italiano si sono aperte le prime crepe. Tanto che ieri è toccato al capitano John Terry scusarsi pubblicamente col tecnico friulano per essersi lamentato a nome della squadra per i metodi di allenamento e per l'isolamento imposto nel ritiro. Rimostranze alle quali Capello aveva risposto ricordando ai giocatori di trovarsi in Sudafrica «non in vacanza ma per giocarsi il Mondiale». Capello si gioca il futuro sulla panchina dei «Tre Leoni». Nonostante le rassicurazioni della Federazione, una mancata qualificazione agli ottavi obbligherebbe l'italiano alle dimissioni. Tanto che i bookmaker hanno proposto agli scommettitori l'opzione «Cenerentola», con l'addio che arriverebbe prima della mezzanotte di stasera. La vittoria darebbe la certezza del passaggio del turno, ma non quella del primo posto. Per la leadership del Girone C occorrerà aspettare anche il risultato di Usa-Algeria, che si gioca in contemporanea, con gli americani che hanno la stessa differenza reti degli inglesi ma hanno segnato due gol in più. Compito solo leggermente più facile per la Germania, che potrebbe qualificarsi anche con un pareggio ma solo in caso la Serbia non batta l'Australia. Eventualità assai remota che obbliga i tedeschi di Loew a cercare i tre punti a tutti i costi contro il Ghana (ore 20.30) che guida il Girone D con 4 punti. Nella Germania non ci sarà Klose squalificato, e allora spazio alla coppia Podolski-Cacau, un polacco e un brasiliano naturalizzati, simbolo di una squadra con undici giocatori di origine estera e ben 8 nazionalità diverse rappresentate. Dalla razza ariana di Hitler alla Germania multietnica di Loew, insomma, qualche passo avanti è stato fatto. Il Ghana non è il miglior cliente in questo momento. È l'unica nazionale africana a poter accedere agli ottavi e non vorrà farsi sfuggire l'opportunità, anche se il pari con l'Australia ridotta in dieci ha lasciato un po' di amaro in bocca e, col senno di poi, potrebbe costituire un grandissimo rimpianto.

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