Ai Bleus manca solo l'Ispettore Clouseau
Incroyable, mon ami! Eccoli tutti lì: dalla Savoia alla Borgogna, dalla Piccardia all'Alsazia. Milioni di francesi, una sola espressione facciale: quella di chi ha ingoiato un'escargot avvelenata. La fissità di un popolo abituato a ruminare la grandeur dentro la baguette. Alla Bastiglia, dove nell'aria volteggia ancora l'esprit di quando i conti si regolavano con rapidità ed efficacia, hanno già convocato l'arrotino. Aspettano Domenech, simpatico come un flic che ti faccia smontare la macchina in cerca del triangolo rosso. Ma sarebbe il caso che i cuginastri d'Oltralpe si interrogassero sui motivi che li hanno spinti a far guidare i Bleus da un galantuomo che non stringe la mano agli avversari alla fine delle partite o che - tanto per dirne una - affrontò l'eliminazione agli Europei 2008 (dagli odiati italiens) chiedendo la mano alla propria fidanzata in diretta tv, come se fosse in un romantico hotel de charme a Montmartre. Come ha fatto una nazione che ha avuto fra i propri leader un'intera dinastia di Luigi, ma anche Robespierre, Napoleone, De Gaulle, e che ha acceso i fari della ragione con Voltaire e Diderot ad affidarsi a questo triste Pierrot? Ieri, dopo la debacle definitiva, tutti sacramentavano nei bistrot parigini, mentre nei pub dublinesi si levavano urrà, tutto un ingollare pinte su pinte in vendetta della scandalosa manina di Henry che era costata il mondiale ai boys irlandesi del Trap. Quand'è che la Francia ha perso la propria raison d'etre calcistica? Forse è rimasta lei stessa intronata dalla capocciata di Zidane a Materazzi, e dal risuonare sinistro del palo di Trezeguet a Berlino. Poco è servito farsi artatamente consegnare la Coppa 2006 in Sudafrica, in una cerimonia blatteriana che neanche a "Scherzi a parte". Questa spedizione sarà ricordata per le dolci paroline rivolte da Anelka al suo ct: non le troverete in una canzone della Piaf. E per l'ammutinamento della squadra contro l'allenatore, che dentro sè avrà citato l'epiteto escrementizio di Cambronne a Waterloo. A questa tragicommedia alla senape è mancato solo un finalino alla Clouseau, gli sketch di quando il domestico Kato si azzuffava con l'Ispettore sfasciandogli casa. Ma c'è tempo. Allez Bleus, à la maison. Occhio a quando aprirete la porta.