Ghigliottina francese
E' il giorno della ghigliottina. Le tricoteuses attendono sotto la pedana per assistere all'ennesima decapitazione, il «parruccone» Domenech - condannato dagli eventi - paga una politica gestionale a metà strada tra astrologia ed esoterismo. Dopo l'ammutinamento dei calciatori francesi tutta la Francia si scaglia contro la delegazione transalpina: critiche a pioggia su ct e giocatori, si chiede la testa dei vertici dello sport. L'appunto più pesante arriva dall'Eliseo, dove il Presidente Nicolas Sarkozy pretende che si traggano delle conclusioni da un fallimento del genere. E mentre il Credit Agricole sospende la sua sponsorizzazione nei confronti della nazionale dopo lo sciopero indetto dai giocatori, il ministro dello sport Roselyne Bachelot convoca una riunione d'urgenza con il capitano Evra, il tecnico Domenech ed il presidente della Federazione Escalettes chiedendo a tutti di dimostrare responsabilità e dignità. Figuraccia mondiale, condita dai commenti di Zinedine Zidane («Siamo tutti delusi, con Laurent Blanc come cittì non sarebbe mai accaduta una cosa simile»), dalle elucubrazioni filosofiche di Alain Finkielkraut («i Bleus devono tornare a casa») e dal ritorno a casa di Nicolas Anelka. Il reprobo è atterrato a Londra ieri mattina alle sette, tre ore dopo i suoi compagni iniziavano a lavorare nel quartier generale di Kysna per preparare l'ultima partita del girone contro il Sudafrica. «Il boicottaggio? Una sciocchezza senza nome» ha commentato il ct Domenech. Il cammino è già tracciato, escludendo ribaltoni dell'ultim'ora, i vice campioni del mondo torneranno a casa dopo un'eliminazione inaspettata. Alla stessa ora, sempre nel girone A, Uruguay e Messico si dovrebbero dividere la posta in palio senza mettere in pericolo la qualificazione agli ottavi. Se così fosse, i messicani andrebbero a pescare la prima del girone B, ovvero l'Argentina - già qualificata - che affronta una Grecia a caccia di punti preziosi. Maradona, che chiuse la sua carriera con l'albiceleste proprio contro gli ellenici, si affiderà a un ampio turn-over offrendo possibilità ad amici (Milito) e parenti (Aguero). Resteranno fuori Mascherano ed Heinze, già diffidati, e Samuel out per un lieve fastidio muscolare. In mezzo torna Veron, in avanti c'è comunque Messi. L'allenatore greco spera che gli Dei gli siano propizi, ma la differenza reti e il calibro dell'avversario gli negano i favori del pronostico rispetto alla Corea del Sud, pronta ad affrontare una Nigeria già eliminata.