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Lippi alle prese con il rebus attacco

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Modiali 2010, l'allenamento degli azzurri in Sudafrica

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CENTURION - Fate gol, fate gol, fate gol. Marcello Lippi vuole fare la coppia giusta, e insiste nelle sue lezionì azzurre. Pazienza se l'indicazione ribadita oggi nell'addestramento tattico appare scontata. Il problema di questa nazionale è chiudere il gioco, a cominciare dalla Nuova Zelanda domenica a Nelspruit. «Vogliamo qualificarci da primi del girone», dicono in coro gli azzurri, da Chiellini a Criscito, perchè vincere il gruppo F vorrebbe dire evitare l'Olanda negli ottavi e - se la Spagna non riuscirà a raddrizzare il ko d'esordio con la Svizzera - evitare anche i campioni d'Europa nell'eventuale quarto di finale. Nell'allenamento di ieri mattina, esperimento particolare del ct: da una parte Iaquinta e Di Natale con Camoranesi e Pepe esterni di centrocampo, dall'altra Gilardino-Pazzini contro gran parte della difesa titolare, Cannavaro escluso. L'ipotesi del doppio centravanti appare però difficile. «Potremo partire dal 4-4-2 e tornare al modulo iniziale col Paraguay», ha detto Lippi dopo il pari di Città del Capo. Ma non è detto che voglia dire rinuncia a Marchisio. Con Camoranesi a destra, il suo compagno juventino potrebbe partire da una posizione a lui più congeniale, sinistra o centrosinistra. Ma chi davanti? Iaquinta-Gilardino - la coppia già vista col Paraguay - era anche la coppia d'attacco contro la Nuova Zelanda un anno fa in Sudafrica, nell'ultimo test prima della Confederations. Fu una sagra dell'errore e del gol, finì 4-3 per gli azzurri con una doppietta a testa per i due attaccanti. «L'abbiamo visto l'anno scorso e ancora contro la Slovacchia, i neozelandesi sono una squadra molto fisica: attenti agli schemi su calcio piazzato e ai colpi di testa», hanno detto prima Marchetti e poi Criscito. Ma il problema è farlo, il gol. E per quello Lippi non ha lasciato trasparire indizi, sulla coppia incaricata di risolvere il problema.

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