Addio Buffon
Quarantasei minuti. Potrebbe essere durato tanto il Mondiale di Gigi Buffon. La Coppa del mondo di uno dei campioni di Berlino è appesa ad un filo. Dipenderà anche dai suoi compagni, più avanti andrà l'Italia e più probabilità ci saranno per rivedere il portierone in campo. Impossibile sbilanciarsi secondo il responsabile medico Enrico Castellacci. Sicuramente il giocatore dovrà stare a riposo per un pò (10 giorni?). Solo cure, nient'altro. «Come ipotizzato la forte sciatalgia che ha colpito Buffon è dovuta ad una piccola ernietta del disco, poi confermata anche dalla risonanza magnetica effettuata oggi. Questo problema comprime la prima radice sacrale della gamba sinistra e ha creato i grossi problemi che avete visto tutti nella partita con il Paraguay». Queste le prime parole di Castellacci. Sforzandosi di trovare la buona notizia, il fatto che Buffon non debba tornare in Italia è già qualcosa. «Il ragazzo rimarrà con noi ed effettuerà tutte le cure del caso - spiega il medico azzurro -, naturalmente da parte nostra ci sarà tutto l'impegno per provare a recuperare il giocatore». Quindi, tocca a Marchetti, che giovanissimo non è. Ventisette anni compiuti lo scorso 7 febbraio, ma Federico Marchetti da Bassano del Grappa la Nazionale l'ha conquistata un anno fa. Da due gioca in serie A, dopo una carriera lunga e non certamente semplice. Adesso la Nazionale campione del mondo è nelle sue mani. Ha vestito la maglia azzurra per la prima volta in Italia-Irlanda del Nord, amichevole del 6 giugno del 2009 giocata a Pisa e che si è chiusa sul 3-0 per gli azzurri. Poi le partite con Cipro (3-2 con un miracolo su Charalambidis ad evitare il 2-3), Svezia, Camerun, Svizzera e il debutto Mondiale con il Paraguay, dopo il forfait di Buffon. Molto probabilmente sarà lui a difendere i pali dei campioni del mondo fino al termine del torneo. «Federico è già maturo e si è dimostrato tranquillo», ha spiegato Chiellini che punta anche sui consigli e gli incoraggiamenti che Buffon saprà dare a Marchetti. «Lo ha già fatto contro il Paraguay». Sereno anche Pepe: «Federico è un ottimo portiere, se Gigi non ci sarà dispiacerà a tutti, ma abbiamo fiducia in Marchetti che è affidabilissimo. Sostituire il più forte del mondo non è semplice, ma Federico ha grandi qualità, si sente parte del gruppo e sono sicuro che non ci saranno problemi». Intanto zero gol. È questo il nuovo incubo dell'Italia di Marcello Lippi, preoccupata fino a prima dell'esordio mondiale di riassestare la difesa. È il messaggio forte e chiaro lanciato dal commissario tecnico dopo l'1-1 col Paraguay: «Se vi dico di prima, dico un solo tocco: noi non ci conosciamo da ieri...», ha detto alla squadra. «Se non attacchi mai la zona tiro, il gol non lo fai», ha urlato in campo il ct prima a Marchisio - uomo chiave del nuovo 4-2-3-1 - poi agli altri azzurri. «Quando il compagno ha la palla non puoi aspettare là dietro, se no il gol non lo fai mai...Attaccala, questa zona-tiro», il rimprovero di Lippi, che ha poi sbattuto il pallone a terra, lontano, per sottolineare la sua rabbia.