Samba Lento per il Brasile
FOTO - Tutti contro Dunga
Il torneo è lungo e le grandi, che presumono di arrivare in fondo, hanno poca voglia di rischiare per non steccare la prima. Così anche il Brasile parte piano ma nel gelo (-3°!) dell'Ellis Park di Johannesburg riesce a vincere 2-1 sulla Corea del Nord con tanta fatica. Nel 4-2-3-1 disegnato da Dunga il conservatore il cuore del gioco dovrebbe essere la linea dei tre giocolieri alle spalle di Luis Fabiano. Elano gioca con indisponente sussiego, Robinho è il più vivace del trio ma conclude poco. Kakà è un pallido principe tormentato dal dubbio che in confronto Amleto sembra un principiante. Dove sarà finito il fuoriclasse che ha fatto innamorare i tifosi milanisti negli anni scorsi? Se lo chiede anche Florentino Perez e con parecchi milioni di motivi per farlo. Il risultato è un possesso palla stucchevole e intorpidito, come se i brasiliani fossero ipnotizzati dalle insopportabili trombette sudafricane. Sul taccuino il primo tempo annota solo una conclusione dal limite di Maicon che provoca un intervento del portiere coreano piuttosto approssimativo, tutto qui. Siamo al 27' ed è tutto dire. All'intervallo lo score è ancora nullo e i più felici sono i nord-coreani, bravi a erigere un muro mobile davanti al proprio portiere fatto di grande organizzazione e spirito di sacrificio. La squadra di Kim Jong-Hun è come il proprio paese, chiusa nel suo mistero e impermeabile ad ogni contaminazione. La ripresa si apre con un Brasile solo un poco più intraprendente ma non cambierebbe nulla senza la prodezza di Maicon al 55'. Elano finalmente si accorge del movimento alla sua destra finora ignorato e aziona l'arma segreta dell'Inter pigliatutto. Maicon scende sulla linea di fondo e poi, anziché crossare come farebbero tutti i mortali, sorprende Ri Miong-Guk con un destro magico, 1-0. Il raddoppio arriva solo al 71' e lo sigla proprio Elano, ma la firma è di Robinho che lo manda in porta con un assist che spacca a metà la difesa asiatica. A questo punto i nordcoreani perdono intensità e il Brasile si scioglie pur senza entusiasmare. Ma all'88' è il 34enne Jl Yun Nam a guadagnare la ribalta segnando un gran gol che lo proietta nella storia del suo paese e appesantisce non poco il clima delle prossime conferenze stampa di Dunga, atteso al varco dalla stampa brasiliana. Nel pomeriggio si è giocato sotto la pioggia di Porth Elizabeth il primo confronto del girone tra il Portogallo, costruito intorno a Superman Cristiano Ronaldo, all'esperienza di Deco e a poco altro, e la Costa d'Avorio di Eriksson. I Lusitani non sono andati oltre lo 0-0 e la loro consueta ragnatela ha imbrigliato gli Elefanti africani, attesissimi e per ciò stesso deludenti. Non sono bastati Kalou e i fratelli Tourè a scardinare il fortino di Queiroz. L'unico brivido del match è giunto all'11' quando Ronaldo ha colpito il palo con un potente destro dalla distanza. Per le emozioni appuntamento alla prossima occasione.