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Il catenaccio padrone dei mondiali

Mondiali SUdafrica 2010, Stephan Lichtsteiner della Svizzera contrasa lo spagnolo Pedro

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Per le stelle più fulgide del firmamento mondiale, una terrificante Notte di San Lorenzo, tutte giù per terra. Alla chiusura del primo giro di valzer del torneo, il botto più clamoroso, tutti sull'attenti davanti al mago Hitzfeld e alla sua Svizzera, capace di illanguidire il genio degli spagnoli, di rimandarli battuti, di costringerli a una rincorsa che la vittoria del Cile sull'Honduras potrebbe rendere ancora più affannosa. Non sarebbe generoso parlare soltanto di delusione della favorita numero uno per la vittoria finale, l'impressione lasciata dalle «furias rojas» è stata comunque nettamente più positiva rispetto alla pallida immagine dell'esordio brasiliano. Ma a differenza dei verdeoro, gli spagnoli si sono trovati di fronte una squadra di levatura molto diversa rispetto ai nordcoreani, meritevoli più di tenerezza che di ammirazione. La partita di Durban, a livello del mare e dunque senza problemi di clima o di quota, ha reso l'ennesima testimonianza di un limite preciso di questo mondiale: non soltanto pochissimi gol, ma cifre avare anche per quanto riguarda i tiri in porta e in genere le occasioni limpide. La Spagna si è un po' troppo specchiata in se stessa, sembrava non avesse soluzioni offensive diverse dal tentativo di entrare in porta con il pallone. Gli svizzeri avevano inventato, più di mezzo secolo fa, il «verrou», poi diventato catenaccio in tutte le lingue per l'italica propensione a impadronirsi del modello originale. Hitzfeld ha però supportato la ferrea difesa con una pressione alta che non ha sofferto flessioni, ha avuto fortuna sul palo di Xabi Alonso, però il conto dei legni lo ha pareggiato il giovane Derdiyok, dunque recriminazioni a zero. Grandi protagonisti Lichtsteiner, Inler e Ziegler, a dimostrare come le indicazioni del nostro campionato siano utili, nonostante Marcello Lippi sia riluttante a prenderne atto. Degli otto gironi, quattro hanno chiuso con un binomio in fuga: Olanda-Giappone, Corea del Sud-Argentina, Germania-Ghana e infine Svizzera-Cile. Due gruppi hanno una capolista solitaria, Brasile e Slovenia, infine in due occasioni allineamento a quota uno, è il caso dell'Italia, però la notturna di ieri, relativa al secondo turno, ha modificato la situazione del girone dei padroni di casa, non il bilancio prodotto dalle prime sedici partite. Il calendario non dà informazioni sull'inizio del divertimento, per ora grande assente.

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